IDEATO DA AGOSTINO DE ANGELIS, IL FESTIVAL VERRÁ PRESENTATO SABATO 14 DICEMBRE 2024.
Nella Chiesa Madonna di Loreto alle Due Casette il 14 dicembre alle ore 16 si svolgerà la prima edizione del Festival Internazionale dell’AgriCultura, una manifestazione che nasce dalla consapevolezza dei suoi ideatori, l’attore e regista Agostino De Angelis e Desirèe Arlotta, presidente dell’Associazione Culturale ArcheoTheatron.
Impegnati da anni nella valorizzazione del patrimonio culturale italiano, sono convinti che sia necessario dare importanza alla cultura agricola che ha radici profonde e che deve essere preservata come patrimonio immateriale di una tradizione che ha dato vita a un paesaggio unico, ricco di biodiversità e simbolo di un legame profondo tra uomo e natura. Fondamentale, infatti, non dimenticare e mantenere viva quella tradizione agricola che in Italia risale a millenni e che ha plasmato in modo indelebile la struttura sociale ed economica del paese.
La cultura agricola, caratterizzata da una varietà e diversità territoriale, ha dato vita a una ricca eredità culturale, che non solo riguarda la produzione di cibo ma anche tradizioni popolari, feste, folklore e un forte legame con la natura. L’agricoltura ha avuto un ruolo cruciale nel formare la mentalità e i valori delle comunità rurali, ha avuto un impatto profondo sulla vita delle persone, sullo sviluppo delle comunità e influenzato anche la costruzione dell’identità nazionale.
E l’idea di realizzare la I Edizione del Festival “Coltura, Cultura, Culto” partendo dalla località Due Casette di Cerveteri sta nel fatto che proprio questo territorio è stato il simbolo di quel periodo storico, dopo il secondo dopoguerra, che ha visto popolate le campagne da uomini e famiglie provenienti da diverse regioni italiane, a cui furono assegnati appezzamenti di terra dall’Ente Maremma. La riforma Agraria dell’ente Maremma è stata un’azione politica mirata a ridurre la concentrazione della proprietà terriera nelle mani di pochi grandi latifondisti e distribuire la terra ai contadini senza terra o con terreni troppo piccoli.
La legge sulla riforma agraria del 1950, infatti, portò alla distribuzione di terre appartenenti ai latifondi, dando la possibilità a migliaia di contadini di diventare proprietari terrieri, un passo importante per ridurre la povertà nelle aree rurali e promuovere la crescita agricola. Il Festival sarà presentato all’interno della Chiesa Madonna di Loreto delle Due Casette. La scelta del luogo da parte degli organizzatori, grazie soprattutto alla disponibilità di Padre Mario Vecchierelli e del collaboratore Padre Pietro Ceroni, si fonde nel concetto più semplice e identitario che è la Chiesa e l’edificio religioso a ricoprire un ruolo centrale nella vita della comunità e del popolo, di ieri e di oggi, non solo da un punto di vista spirituale, ma anche sociale e culturale.
L’edificio religioso, infatti, rappresentava in mezzo agli appezzamenti agricoli quel luogo di unione e condivisione tra le famiglie; non a caso nel logo realizzato, che sarà presentato e ufficializzato durante l’evento, è contenuto un campanile che rappresenta la comunità.
Saranno presenti e parteciperanno all’evento gli assegnatari dei poderi dell’Ente Maremma, gli studenti degli Istituti Comprensivi di Marina di Cerveteri con la maestra Sonia Rainoldi e del Giovanni Cena con la professoressa Ilaria Dall’Acqua, a rappresentare la continuità e il futuro della memoria storica agricola del territorio, con la partecipazione dei giovani attori Riccardo Frontoni, Eleonora Pini, Marta Soracco, Denny Iacarelli, Filippo Soracco, Samira Ercolani che leggeranno passaggi dedicati alla storia del territorio con la proiezione di foto storiche delle famiglie.
Oggi, l’eredità della cultura agricola e delle riforme agrarie continua a essere di grande importanza, non solo per la memoria storica, ma anche per affrontare le sfide del presente. In un contesto globale in cui le questioni legate all’ambiente, alla sicurezza alimentare e alla sostenibilità sono sempre più urgenti, la riscoperta e la valorizzazione della cultura agricola italiana può rappresentare un modello di sviluppo per il futuro.