LE SETTE VITE DELL’AMICO GATTO
É stata scelta la data del 17 febbraio per stabilire un giorno da dedicare al gatto, alla campagna di sensibilizzazione sull’adozione di questo animale attraente e dalle mille qualità. Era il 1990 e tramite un referendum tra i lettori della rivista “Tuttogatto”, su proposta della giornalista Angeletti, è nata la Festa Nazionale del Gatto.
Perché proprio il 17 febbraio? Tra le motivazioni addotte da una lettrice:
- perché febbraio è il mese del segno zodiacale dell’Acquario ossia degli spiriti liberi ed anticonformisti come quelli dei gatti che non amano sentirsi oppressi da troppe regole;
- per la sinistra fama del 17, determinata dall’anagramma del numero romano che da XVII si trasforma in “VIXI” ovvero “sono vissuto”, di conseguenza “sono morto”.
Non è così per il gatto che, per leggenda, può affermare di essere vissuto altre sei vite.
Il 17 diventa quindi “1 vita per 7 volte”. Sette è il numero della perfezione nel pensiero di antichi filosofi e matematici, sette sono le note e sette i giorni, così come i mari secondo gli antichi Greci. Si entra così in una sfera un po’ magica ma del tutto congeniale all’amico felino che lo ha fatto anzi diventare una vera e propria star dai poteri magici.
LA FESTA DEL GATTO
Tra verità e leggende antiche, alcune credenze risalgono anche al Medioevo, la più diffusa è quella secondo la quale i gatti neri portano sfortuna, assolutamente smentita da tanti affezionati frequentatori del bel felino. Ce n’è una che afferma che i gatti sono in grado di assorbire le energie negative e i loro poteri sarebbero talmente forti che c’è chi li considera animali protettori con capacità terapeutiche.
Nessuna certezza su ciò che è vero oppure no sul loro conto, certo è che si amano e sono animali che trasmettono tanto, ma tanto affetto. Una compagnia piacevole a cui non si rinuncia e per la quale si è disposti anche a qualche piccola rinuncia. Come tutti gli amici pelosi, sono animali che richiedono cure e dedizione anche se autonomi. Di certo sono animali sensibili infatti percepiscono quando hai paura, comprendono chi non ama gli animali e ne stanno lontani.
Nella cultura cinese e in quella giapponese, i gatti sono considerati animali spirituali, animali guida. Sicuro sono esseri estremamente intelligenti. “Amo i gatti, perché alle quattro di notte ti toccano la fronte con dolcezza, a richiedere l’umido o i croccantini, e ti leccano con la loro linguetta tagliente e rasposa; e lo fanno con discrezione e malinconia, con gli stessi strumenti con cui potrebbero ferirti”. Michele Meschi. E tu perché li ami?