VERRANNO ASCOLTATI I PILOTI DEL CHINOOK CHE NEL 2018 ASPIRÒ A LADISPOLI IL KITESURFER OGNIBENE NELLA ZONA DI TORRE FLAVIA.
Dopo l’ammiraglio è la volta dei due piloti del Chinook. Si torna in aula oggi venerdì 16 giugno nel processo relativo al kitesurfer ferito gravemente da un elicottero militare il 3 ottobre 2018 nell’ambito della esercitazione “Notte Scura” e finito in ospedale al Policlinico Gemelli di Roma.
Alessandro Ognibene, questo il nome dello sportivo, chiede giustizia ormai da tempo. La sua storia aveva varcato anche i confini nazionali finendo sulla copertina del prestigioso “Times”. Nel corso della precedente udienza sempre davanti al giudice di Pace di Civitavecchia, l’ammiraglio della Marina Massimiliano Rossi aveva sostenuto in poche parole che l’incidente non ci fosse stato. Difesa che in questa vicenda ha sempre puntato sostanzialmente sul «colpo di vento» e non sul risucchio del bipala che, secondo l’impianto accusatorio formulato dalla magistratura inquirente, avrebbe aspirato in aria Alessandro per almeno dieci metri fino a farlo crollare sulla sabbia: aveva riportato fratture e traumi importanti.
Ora sono stati chiamati a testimoniare i due piloti che quel giorno si trovavano all’interno del birotore “CH47C Ermes 50”, Michele Celeste e Francesco Dezulian. Dovranno rispondere alle domande del giudice, Rita Mannarà, della pubblica accusa e dei legali della parte civile e della difesa.
L’addestramento interforze era stato programmato sul litorale in accordo con altre nazioni del Mediterraneo per simulare la liberazione degli ostaggi catturati da terroristi. Piano di volo e la rotte comunque non vicine a Torre Flavia, area che per ammissione dello stesso ammiraglio era solo di transito. Anche il sindaco di Ladispoli aveva deposto in aula affermando in sostanza di «non aver ricevuto alcuna comunicazione riguardo all’esercitazione» e di conseguenza di non aver predisposto «nessuna ordinanza per impedire l’accesso dei cittadini in spiaggia».
Per l’accusa e secondo alcune immagini messe agli atti dalla Capitaneria di porto che ha svolto le indagini, ma soprattutto secondo diversi testimoni presenti in spiaggia, i piloti del Chinook coinvolto sarebbero tornati indietro dopo il ferimento di Ognibene.