FAR WEST WIRELESS: “ABOLIZIONE” DEI REGOLAMENTI E PIANI ANTENNE DEI COMUNI

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ENTRO IL 6 LUGLIO PUÒ DIVENTARE LEGGE. ENNESIMA MANOVRA DEL GOVERNO E DELLA MAGGIORNAZA PER ABBATTERE L’ULTIMO BALUARDO A DIFESA DELLA SALUTE PUBBLICA E CONSEGNARE I TERRITORI NELLE MANI DELLA LOBBY DELLE TELECOMUNICAZIONI.

di Maurizio Martucci

Tsunami 5G: al peggio non c’è mai fine. Non è bastato l’aumento legalizzato d’elettrosmog, misurato persino in +300%. Non è bastato nemmeno aumentare del 50% a Comune le richieste di installazioni di nuove antenne.

Perché adesso, entro il 6 Luglio 2024, potrebbe diventare legge pure l’aggiramento dei Regolamenti comunali e dei Piani di Localizzazione delle Antenne, cioè gli strumenti amministrativi e tecnici con cui i Comuni d’Italia cercano affannosamente di arginare il fenomeno del far west del wireless, soprattutto nelle cosiddette aree bianche, cioè nelle zone dove l’irraggiamento è ancora contenuto per tutelare siti sensibili bambini, anziani e persone malate, bisognose di protezione.

“Anche in deroga ai regolamenti comunali previsti dalla legge quadro del 2001 sulla protezione dei campi elettromagnetici.”

Nel linguaggio tecnicogiuridico-amministrativo “in deroga” significa fare un’eccezione a quanto è stabilito nelle disposizioni vigenti, cioè fare finta come se Regolamenti e Piani non ci fossero, superarli sorpassarli, sterilizzandoli, rendendoli inutili, un po’ come abrogarli senza però averli ufficialmente abrogati.

È nell’emendamento già approvato nella 5^ Commissione permanente (programmazione economica, bilancio) del Senato della Repubblica e prossimo al voto finale in Aula prima di finire alla Camera dei Deputati. Se passasse, l’ennesima manovra della maggioranza parlamentare di destra-centro andrebbe draconianamente a sospendere-togliere l’ultimo baluardo di potere decisionale in capo ai Sindaci e ai consigli comunali, consegnando di fatto e di diritto i territori italiani nelle mani della lobby delle telecomunicazioni che, all’impazzata, potrebbe incrementare il fenomeno di antenna selvaggia. Senza alcun freno.

La legge si troverebbe tutta schierata dalla loro parte, un pugno di mosche resterebbe per i cittadini mobilitati tra petizioni e manifestazioni. Si tratta di un nuovo colpo basso contro la cautelativa Legge quadro 2001, di un colpo al cuore contro la difesa della salute pubblica sempre più minacciata dalle radiofrequenze ubiquitarie. Ma non c’è da meravigliarsi.

Questa è infatti la risposta negazionista del danno dell’esecutivo Meloni alla richiesta di prudenza e precauzione espressa democraticamente da 117 Comuni preoccupati dall’invasione elettromagnetico che, in tutta risposta, nel fondo schiena ricevono un bel calcione e sulla bocca un bavaglio a silenziarli, proprio come gli oltre 600 Comuni Stop5G già bloccati nel 2020 col cd. Decreto Semplificazioni.

Insomma: chi solleva il problema viene fermato per decreto! Oppure inserito in un binario morto, funziona così, come avvenuto alla mai convocata Conferenza Unificata.