FACCIAMO RUMORE

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Ogni anno in Vietnam sono trafficati e macellati circa un milione di gatti: l’appello di Humane Society International. L’onorevole Michela Vittoria Brambilla, è tornata a proporre il divieto di macellazione, commercio e consumo delle carni di cane e gatto, con l’introduzione di un nuovo articolo nel Codice Penale.

Immaginate di vedervi sottrarre il vostro amato gatto. E che, peggio ancora, finisca in un mattatoio. E’ quello che ancora oggi succede in Vietnam, dove le splendide creature sono allevate e spesso sottratte ai proprietari per essere macellate con grande crudeltà, denuncia l’Humane Society International (HSI), attiva anche in Italia. Gatti e cani sono stipati in piccole gabbie, caricati su camion e trasportati per lunghi viaggi senza cibo, acqua e riposo.

Una tradizione crudele – HSI

Molti muoiono per soffocamento, disidratazione o colpi di calore, prima di raggiungere la loro destinazione finale: un ristorante, un mercato o un macello. Come sottolinea la Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente (LEIDAA), si tratta di un traffico di una crudeltà indicibile, anche perché si ritiene che infliggere sofferenze aumenti i livelli di adrenalina dell’animale, rendendo più tenera la sua carne e intensificando i presunti effetti benefici. Spesso sono uccisi a randellate o e scuoiati vivi. In questo momento la HSI sta lavorando con le organizzazioni locali in Corea del Sud, Cina, Vietnam e Indonesia per sensibilizzare le persone sul terribile commercio di carne di gatto e cane che in questi paesi prospera. L’organizzazione mentre contribuisce a chiudere queste fabbriche di morte, assiste anche gli allevatori nella transizione verso mezzi di sussistenza alternativi, finanziando la cura degli animali salvati e facendo pressione per l’approvazione di leggi migliori in tutta l’Asia. In questi giorni gli attivisti stanno supportando la chiusura definitiva del macello di gatti a Thái Nguyên, in Vietnam e ci sono molti felini da salvare. All’inizio dell’anno la polizia vietnamita aveva recuperato quattro tonnellate di carcasse, come ha denunciato “La Stampa”. Purtroppo in questo Paese il consumo di carne di gatto e di cane è ancora legale, anche se le carni devono essere certificate a livello sanitario. Come aveva fatto circa quattro anni fa, l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, è tornata a proporre il divieto di macellazione, commercio e consumo delle carni di cane e gatto, con l’introduzione dell’articolo 544-bis.1 nel Codice Penale. Anche se non ci sono sostanzialmente prove del consumo di carne canina o felina in Italia, se non alcuni casi sospetti e comunque sporadici, appare necessario – afferma l’on. Brambilla, nel corpo della proposta – introdurre il divieto esplicito di consumarle, assistito da opportune sanzioni  penali, per riconoscere compiutamente il ruolo che questi animali d’affezione hanno assunto nella nostra società e per contribuire ad affermare tale divieto a livello  internazionale. Il nuovo articolo del CP per chiunque macella cani o gatti, ne commercializza le carni, le somministra o ne fa uso alimentare, prevede la pena della reclusione da due mesi a un anno e una multa da euro 2.000 a 50.000 euro. Ernest Hemingway diceva che “Ai gatti riesce senza fatica ciò che resta negato all’uomo: attraversare la vita senza fare rumore”, ma su quest’usanza crudele di rumore bisogna farne e molto.

Per aiutare i supersiti di Thái Nguyên:  https://donate.hsi-europe.org/page/139563/donate/1?locale=it-IT

Rubrica a cura di Barbara e Cristina Civinini

Colonia felina del castello di Santa Severa https://gliaristogatti.wordpress.com