VALIANI: “LE ISTITUZIONI FACCIANO IL POSSIBILE PER SALVARE UNO STABILIMENTO STORICO”.
Nelle prossime settimane lo stabilimento Ex Manuli oggi ManCoop di Santi Cosma e Damiano andrà all’asta per la terza volta.
“Ultimo presidio industriale – sottolinea il Segretario Regionale UGL Lazio Armando Valiani – di una provincia che in passato ha saputo produrre ricchezza per un territorio che non aveva possibilità di un sviluppo industriale, viste anche le scarse infrastrutture che collegano quei luoghi e l’unico modo di lavorare era emigrare da quel territorio”.
Valiani ricostruisce il percorso: “Ricordo le prime assemblee fatte in quello stabilimento dove il valore aggiunto era la professionalità dei lavoratori, una grande famiglia che nei momenti di crisi ha sempre dimostrato grande attaccamento a quel presidio. Sono state le battaglie sindacali portate avanti per evitare la chiusura, le occupazioni da parte di interi nuclei familiari, degli amministratori locali che avevano compreso come la chiusura di quello stabilimento avrebbe significato la rinuncia definitiva ad un pezzo di economia”.
La volontà di un centinaio di lavoratori ha portato ad oggi a tenere aperta quella realtà, la cooperativa che in questi anni ha gestito il plesso ha continuato la produzione di stampa e personalizzazione dei nastri adesivi. Lo stabilimento è diventato un condominio industriale, una realtà importante un’armonizzazione di aziende che ad oggi con la digitalizzazione hanno saputo aumentare l’occupazione e diventare l’eccellenza beni vari settori:
“Per questo, oggi come un passato, abbiamo di fronte una nuova sfida per salvare quel plesso industriale. Lo spettro di una nuova vendita potrebbe cancellare la sua storia, dove sono cresciuto sindacalmente, e dove a tutt’oggi ci sono lavoratori che hanno condiviso con me quelle battaglie. Chiediamo che tutti gli amministratori del territorio, i vari esponenti politici di ogni natura, possano intervenire per garantire la sopravvivenza dello stabilimento . Ci batteremo affinché la Regione e altri organi competenti possano intervenire per trovare soluzioni al problema. Questo eviterà un nuovo dramma per le trecento famiglie che in quella attività trovano l’unica fonte di reddito”.