Nel cuore del quartiere Medioevale San Pellegrino di Viterbo.
Dopo “20 Artisti in SPAZIOTEMPISMO”, “VIBRAZIONI” di CARLO D’ORTA, “ETRUSCHI” di ENZO TRIFOLELLI in FoTotempismo, ecco: “ORIGAMI” personale di PIPPO COSENZA dal 30 maggio al 9 giugno.
L’evento è curato da Enzo Trifolelli; il vernissage di sabato 1° giugno ore 18,00, sarà introdotto da Silvio Merlani con la presentazione critica di Barbara Aniello, vedrà in mostra i dipinti su tela di Pippo Cosenza, dove Il principio di alterazione spazio-temporale viene espresso nella soluzione formale: elementi richiamanti talvolta il nastro di Möebius, altre dei veri e propri origami, si stagliano su fondi piatti di colore puro, come galleggiando senza l’influsso della gravità su luoghi estranei alla Terra.
Cosenza da indagatore della forma e del colore approfondisce dunque lo studio pittorico risolvendo la questione spazio/tempo concentrandosi esclusivamente sull’intreccio di elementi geometrici.
Questi intraprendono un “gioco” di colori, ambientazioni surreali, divenendo insomma protagonisti e permettendoci, come spettatori, d’intraprendere noi stessi il viaggio nel mondo delle idee: guardiamo, riflettiamo, ci abbandoniamo a tali elementi “agravitazionali” rasserenandoci nella loro purezza e ritrovando il gusto semplice e complesso di uscire dal quotidiano.
Ma c’è di più, perché la responsabilità artistica di Cosenza si spinge fin dentro la problematica formale, giungendo all’integrazione tra pittura e scultura. E con ciò si apre un secondo capitolo, quello cioè della predisposizione degli artisti nell’affrontare le varie questioni dei linguaggi visuali. Nel caso specifico, coniugare il formalismo sia nella bidimensionalità della pittura che nella tridimensionalità dello spazio fisico.
L’immagine diviene scultura, manifestando una doppia natura espressiva e parimenti manifestando l’istinto geometrico-strutturale di organizzare lo spazio restituendolo nel tempo infinito del paradosso: gli origami, le sculture di carta di matrice orientale realizzate con un sottile foglio che dalle due dimensioni si espandono nello spazio fintanto da assumere figure compiute oppure e questo è il caso di Cosenza, autonome e aperte alla libera interpretazione.
Non un semplice gioco, piuttosto una ricerca di libertà espressiva e la voglia di comunicare il senso di purezza che si cela dietro alla forma quando quest’ultima si distacca dal reale per raggiungere l’assoluto significato del lavoro artistico.
L’ingresso è libero e rivolto al pubblico in generale, anche di non addetti ai lavori, e a tutti gli artisti, in particolare anche ai poeti, attori e compositori che vorranno abbracciare questa nuova forma di comunicazione artistica.
L’esposizione è visitabile in contemporanea con quella del Maestro Sandro Trotti presso Palazzo Alessandri in P.zza San Pellegrino.