CON SABRINA VANNOLI, TITOLARE DELLO STORICO STABILIMENTO CERCHIAMO DI CAPIRE CHE STAGIONE SARÀ!
di Barbara Pignataro
Tra barriere di plexiglass, santificazione costante, ingressi limitati e termo scanner, per i gestori degli stabilimenti balneari si presenta un’estate difficile. Abbiamo chiesto a Sabrina come stanno affrontando il momento critico, in attesa di date e modalità certe, quali le aspettative.
In 46 anni di lavoro c’è stato un momento più difficile di questo? Un momento più difficile di questo non credo, anche se negli ultimi anni il trend è cambiato. La stagione iniziava molto primae terminava più tardi, ultimamente si concentra essenzialmente da fine giugno, luglio e agosto. Soprattutto nel fine settimana, con l’assalto dei villeggianti.
Il settore del turismo balneare è il più penalizzato, non solo per il ritardo nell’iniziare ma anche per il protocollo di sicurezza da applicare per poter aprire. Come state affrontando il tutto? Siamo in attesa delle linee guida, lunedì c’è stato un primo incontro tra i sindaci del litorale, la Regione e la Capitaneria di Porto, ci auguriamo arrivino notizie il prima possibile. Per aver il tempo di organizzarci e reperire quelli che saranno i dispositivi di sicurezza per metterci in regola.
Oltre al tempo sono necessari anche i fondi per poter adeguare la struttura, non tutti possono permettersi una spesa ulteriore, ci sono aiuti da parte del Governo? No, almeno al momento. Sarebbe utile un intervento sulla tassazione. Almeno sulle percentuali.
Insieme all’aumento delle spese c’è l’incognita di un introito inferiore. Si è ipotizzato di dimezzare il numero degli ombrelloni per garantire la giusta distanza, con ingressi limitati. Avete timore di non farcela? Sicuramente l’aspetto economico è quello che maggiormente dà pensiero, avremo maggiori uscite e, visto il trend di lavoro degli ultimi anni concentrato nel fine settimana, anche un minor guadagno. Certo non potremmo neanche aumentare le tariffe tanto quanto sarebbe necessario per sopperire all’imprevisto. Abbiamo smontato il campo di beach volley per dare più spazio agli ombrelloni.
Le spiagge libere sono un patrimonio ambientale e sociale da proteggere che i comuni dovranno gestire per assicurare la fruibilità in sicurezza, saranno pronti? Potrebbe ricadere su di voi la responsabilità di queste aree, cosi come già accade per il servizio di salvamento? Per quanto riguarda il territorio di Cerveteri noi abbiamo sempre avuto un rapporto di collaborazione con il comune, per la pulizia e la sorveglianza. La Protezione Civile lo scorso anno era presente su tutte le spiagge, hanno avuto piena disponibilità da parte nostra.
Nell’attesa di conoscere cosa riserverà il futuro, raccontaci questi giorni di intenso lavoro per voi. I lavori sono tanti, tutta la parte esterna va ripulita, tinteggiata, resa fruibile. La sabbia con l’ausilio di macchinari va rigirata come si fa sui campi agricoli con la terra, in modo tale da tirar fuori il più possibile. Offriremo lo stesso servizio di sempre.
Questa estate ci sarà la possibilità di ballare sulla spiaggia con la giusta distanza? Organizziamo sempre delle feste, secondo me con le dovute accortezze si potrebbe ipotizzare. Stando all’aria aperta con tanto buonsenso si potrebbe fare!
Cosa pensi dei non residenti che arrivano da Roma e potrebbero portare il virus? Io sono molto fatalista, comunque portano maggior lavoro. Con le giuste misure di sicurezza ci si tutela e si vive.
É usanza regalare alla clientela dei gadget: borse, portachiavi, cappelli, sarebbe di cattivo gusto se come ricordo di stagione… Ieri sera stavamo pensando proprio alle mascherine con il nostro logo! Tra lo scherzo e l’utile è nata questa idea.
Sul fronte bar e ristorazione, pensate di cambiare il menù? Probabilmente saranno più cibi da asporto, piuttosto che consumare i pasti all’interno, sotto l’ombrellone. Valutiamo di collocare dei tavoli in spiaggia.
Nella speranza che arrivino presto risposte, il pensiero và allo spritz di Sabrina, che non svela la sua ricetta.