Con l’insediamento della nuova amministrazione, torna prepotentemente alla ribalta una vicenda che la scorsa primavera aveva innescato proteste e perfino una petizione popolare. Parliamo del progetto di ampliamento di un già esistente impianto per consentire stoccaggio, travaso, miscelazione ed imbottigliamento di gas Gpl da 330.000 litri nella zona di via dei Pozzali. Un progetto del quale dovrà discutere il Consiglio comunale che viene fortemente osteggiato dal locale comitato civico che ha sempre espresso sconcerto per le conseguenze di questa realizzazione alle porte di Cerveteri.
“Siamo fortemente preoccupati – affermano gli esponenti del comitato di via dei Pozzali- perché l’impianto sorge su un’area inadeguata, servita da una unica strada senza uscita e dove è impossibile il transito contemporaneo di due autovetture ed eventuali mezzi di soccorso. Intorno allo stabilimento insistono terreni agricoli e residenze private. La lavorazione del Gpl provoca cattivi odori poco sopportabili, come accade ad esempio ad impianto similare nella zona di Ponte Galeria. Inoltre, tutti conosciamo la pericolosità del Gpl liquido in caso di perdite, esplosioni, incendi, tutti hanno ancora negli occhi la tragedia accaduta a Viareggio con una quantità notevolmente inferiore di gas. L’incremento di traffico di camion carichi di gas sulla già attualmente pericolosissima via del Sasso – Due Casette e via dei Pozzali sarebbe un altro serio problema. Questa realizzazione stava già per essere approvata dall’ex Consiglio comunale di Cerveteri ma anche grazie alle proteste di alcuni componenti di questo comitato ne era stata momentaneamente sospesa l’approvazione. Ci auguriamo che la neo rieletta amministrazione sia sensibile alle istanze del Comitato e non conceda questo permesso”.