CLA: “Green Pass: limita le libertà individuali e viola la privacy personale”. Cosa fare se il trattamento dei dati che mi riguardano non è corretto.
Venticinque avvocati e il Comitato per la Legalità e l’anticorruzione ODV hanno presentato un esposto al Garante per la protezione dei dati personali al fine che «codesta Autorità ripristini lo stato di legalità conformemente al proprio mandato istituzionale, dichiarando illecito, nella sua declinazione italiana, il trattamento di dati personali “certificazione verde”.
L’art. 3, co. 1, lett. a) DL 4 febbraio 2022, n. 5 introduce una discriminazione tra italiani e non italiani, introduce inoltre una discriminazione nella durata del green pass tra i
vaccinati con ciclo primario da un lato e i terzo-dosati dall’altro. La discriminazione con green pass riguarda addirittura i minori (ultradodicenni), ossia i soggetti
più vulnerabili, tutelati espressamente da convenzioni internazionali.
“A nostro avviso, il GP doveva favorire la libera circolazione negli e tra gli Stati membri, come da protocolli Europei sul contrasto alla pandemia da Covid19, ma invece è stato imposto nel nostro Paese come una presunta misura di garanzia che si baserebbe nei suoi presupposti sulla difesa della salute pubblica, ma così come è strutturato finisce per violare palesemente l’art. 32 della Costituzione”. Comitato per la Legalità e l’anticorruzione OdV.
In data 2.2.2022 il Garante dei Diritti dei Minori per la Provincia autonoma di Trento, dott. Fabio Biasi, scriveva in una comunicazione istituzionale al Commissario del Governo, a istituzioni locali ed all’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza di Roma: “Rivolgo alle SS.LL. il mio personale disappunto e la mia indignazione per quello che si può definire come un cervellotico ed assurdo meccanismo di controllo sociale (il cosiddetto green pass, nelle sue molteplici declinazioni) […] che comporta, in un continuo crescendo, gravi, violente ed ingiustificate limitazioni ai diritti fondamentali di tantissimi ragazzi e delle loro famiglie. Il tutto viene scientemente alimentato da una perdurante e martellante narrazione mediatica, tesa ad indicare i bambini ed i ragazzi quali diffusori di malattia, con conseguente loro colpevolizzazione e percezione di essere ‘sbagliati’. Il solo pensiero […]”
Il documento
ESPOSTO Garante Privacy_lesione diritti da GP_feb22
Strumenti di tutela
Ogni persona può tutelare i propri dati personali, in primo luogo, esercitando i diritti previsti dagli articoli da 15 a 22 del Regolamento (UE) 2016/679. Presentando un’istanza al titolare mediante lettera raccomandata o posta elettronica, l’istanza può essere riferita, a seconda delle esigenze dell’interessato, a specifici dati personali, a categorie di dati o ad un particolare trattamento, oppure a tutti i dati personali che lo riguardano, comunque trattati.
Il reclamo al garante rientra tra gli strumenti di tutela, è un atto circostanziato con il quale si rappresenta una violazione della disciplina rilevante in materia di protezione dei dati personali (articolo 77 del Regolamento UE 679/2016) e artt. da 140-bis a 143 del Codice. Al reclamo segue un’istruttoria preliminare e un eventuale successivo procedimento amministrativo formale che può portare all’adozione dei provvedimenti di cui all’articolo 58 del Regolamento. Avverso la decisione del Garante è ammesso il ricorso giurisdizionale ai sensi degli articoli 143 e 152 del Codice e dell’articolo 78 del Regolamento. La presentazione del reclamo è gratuita. Segnalazione. Chiunque può rivolgere, ai sensi dell’art. 144 del Codice, una segnalazione che il Garante può valutare anche ai fini dell’emanazione dei provvedimenti di cui all’art. 58 del Regolamento.