Esami diagnostici nelle patologie urologiche e intestinali

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Dottor Professor Aldo Ercoli
Dottor Professor
Aldo Ercoli

La diagnostica nell’apparato urogenitale nella medicina di base. Le analisi essenziali sono l’es. delle urine con eventuale urinocoltura più antibiogramma; l’emocromo completo (es. anemie nell’insufficienza renale cronica; l’azotemia può aumentare in diverse condizioni), la creatininemia e soprattutto la creatinina clearance nel valutare la gravità dell’Insufficienza renale; il quadro proteico elettroforetico (es ipoalbuminemia nella sindrome nefrosica, ma anche nella cirrosi epatica etc); gli elettroliti (calcio, sodio, potassio, fosfato; l’iperpotassiemia può confermare un’insufficienza renale). Tra le indagini non ematiche ma diagnostiche strumentali ha perso l’importanza l’Rx diretta renale (pur utile per rilevare litiasi radiopache renali, ureterali e vescicali; meno per valutare eventuali malformazioni; alterazioni del profilo renale e dimensioni).

Nei casi in cui si sospettino litiasi, neoplasie etc è più utile l’ecografia renale e vescicale. Per quanto concerne la diagnostica dell’apparato digerente l’Rx del tratto esofago gastroduodenale con pasto baritato ha perso di importanza nei confronti dell’esofagogastroduodenoscopia che consente un’ esplorazione visiva (documentata con foto) dell’esofago, cardias, stomaco,  duodeno con possibilità di biopsia e di accertare la presenza di H.P. (helicobacter pylori). Rx esofageo con pasto baritato a doppio contrasto conserva la sua importanza nelle discinesie esofagee( es. esofago a cavaturacciolo, contrazioni esofagee antiperistaltiche) nei diverticoli etc.

Anche l’Rx del grosso intestino per clisma opaco con o senza contrasto ha perso di rilevanza clinico–diagnostica nei confronti della colonscopia che consente anche  la biopsia e l’asportazione di piccoli polipi intestinali.

In effetti la visualizzazione interna del grosso intestino fino al cieco ci consente la possibilità di biopsia anche del primo tratto del tenue post-valvola cecale.

Nei disturbi dell’ano-retto, dopo visita proctologica, è utile eseguire la defecografia nel sospetto di un prolasso rettale (rettocele).

L’ ecografia dell’addome superiore è praticamente utile per esplorare la colecisti (rx diretta non consente di evidenziare calcoli o microlitiasi radiotrasparenti che sono in maggioranza), le vie biliari, il parenchima epatico, il pancreas (testa, corpo ,coda) e anche i reni, grazie ad una sonda che emette ultrasuoni. Quali analisi ematologiche sono essenziali nella diagnostica dell’apparato gastroduodenale? La GOT (ast) e GPT (alt) in tutte le patologie epatiche con danno epatocellulare (citolisi) ma anche quando  siano danneggiati i muscoli come ad esempio nell’infarto del miocardio (GOT) o nei traumi. La bilirubinemia diretta aumenta nel danno epatocellulare o nelle ostruzione delle vie biliari. La bilirubinemia indiretta aumenta quando vi è invece un’eccessiva produzione (es. distruzione dei globuli rossi) o difetto di captazione (es. m. di Gilbert) oppure una alterata coniugazione epatica. La fosfatasi alcalina aumenta sia nella colestasi intra o extraepatica (ostruzione biliare) che nelle lesioni occupanti spazio o nelle malattie infiltrative del fegato. Ma non solo. Un incremento dei valori delle fosfatasi alcalina si ha anche nelle patologie ossee. Come distinguerla da quella epatica? Ci viene in aiuto la gamma gt  che è più specifica per le epatopatie, soprattutto per quelle alcoliche e per assunzione di alcuni farmaci. Nelle emorragie occulte  è di basilare importanza la ricerca del sangue occulto nelle feci (neoplasie intestinali o forme flogistiche). Il quadro proteico elettroforetico ci consente di riscontrare un’ipoalbuminemia che diminuisce in tutte le epatopatie croniche oppure un’ipergammaglobulinemia (es. cirrosi).

L’esame chimico, parassitologico, batteriologico e culturale delle feci è molto utile sia per valutare la qualità della digestione (malassorbimento, pancreatiti croniche etc) che per ricercare parassiti e batteri.

Nel sospetto di una pancreatite acuta l’amilasemia aumenta (isoenzima P) mentre si riduce nella ostruzione delle vie biliari. Anche la lipasemia aumenta nella pancreatite acuta. Nel sospetto di un epatite virale indispensabile è la ricerca degli antigeni e anticorpi virali nelle diverse eziologie (A,B,C,D).

Il tempo di protrombina (PT) è prolungato nei deficit dei fattori della coagulazione che dipendono dalla vitamina K di sintesi epatica. Solo nel fondato sospetto di un’epatite cronica autoimmune, nella cirrosi biliare primitiva e nelle malattie infiammatorie intestinali è utile ricercare degli anticorpi specifici (ANA,AMA,ASMA,LKM).

Nella cirrosi epatica scompensata (encefalopatia portocava, ascite, varici esofagee etc) aumenta l’ammoniemia. E’ questa però un’indagine più ospedaliera.