Esame di Stato: come, dove e quando

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esami di Stato

Si parte il 17 giugno, esame orale in presenza, 5 studenti alla volta.

La Ministra Azzolina rompe il silenzio. Manca poco all’inizio degli  Esami di Stato prova impegnativa per gli studenti che quest’anno si trovano davanti allo scenario insolito dell’emergenza sanitaria che modifica quello che da sempre è stato un passaggio importante nella vita di ogni studente.

Le novità.

Competenze. L’esame consiste in una prova orale che si svolgerà in presenza, verranno chiamati 5 studenti alla volta davanti ad una commissione interna ad eccezione di un unico commissario esterno. I ragazzi verranno chiamati ad esporre un primo argomento a loro scelta, tra le due materie di indirizzo per poi passare a domande a piacere del docente sul tutte le altre materie.

Al contrario di quello che accadeva negli anni passati, ribaltato il peso della carriera scolastica con quello delle prove d’esame, ossia ci sarà una inversione dei crediti scolastici rispetto al punteggio previsto per le singole prove: Il 60% del voto finale verrà calcolato in base al rendimento degli anni precedenti e il restante 40 dalla prova sostenuta.

“I crediti, prima del coronavirus – come precisato dalla Ministra – erano 40, il massimo che lo studente avrebbe potuto conseguire e poi c’erano gli altri 60 legati alle singole prove. Quel sistema non può restare ancora così, voglio che venga valorizzato ulteriormente il percorso che lo studente ha fatto. Quindi quel 40/60 lo inverto. Saranno 60 i crediti, dai quali gli studenti potranno partire. Quindi valorizzazione massima del loro percorso di studi. Questo penso che possa essere un giusto riconoscimento all’impegno degli studenti e allo studio”.

Alternanza scuola-lavoro. I ragazzi racconteranno “esattamente la loro esperienza fin dove sono arrivati, perché sappiamo che ovviamente non hanno potuto fare tutte le ore che erano previste prima della norma”.  spiega la ministra. Cittadinanza e Costituzione. L’attualità entra in aula con il tema delle Libertà individuali, messe da parte in questo periodo di emergenza attraverso le misure restrittive intraprese a contrasto del virus. Tema presente e protagonista nella prova orale. La ministra Azzolina, auspica che:“all’interno di Cittadinanza e Costituzione sarebbe bello che rientrasse anche l’esperienza del Coronavirus e, quindi, gli insegnanti ascoltassero quello che hanno davvero vissuto gli studenti a riguardo”.

E non mancano le polemiche in merito alla scelta di svolgere l’esame di Stato in presenza.  Le perplessità riguardano le difficoltose procedure da affrontare per garantire la sicurezza di studenti, docenti e personale Ata. Dalle misure di protezione individuali alla santificazione costante dei locali, dall’età dei docenti ai familiari dei coinvolti.

Pro e contro. Se la triste realtà di questi due mesi di didattica a distanza ha funzionato poteva essere  scelta come modalità anche per gli esami, a fronte degli investimenti economici dedicati al potenziamento della modalità smart working,  rispetto all’assenza di lavori atti a rendere idonei i plessi scolastici per i quali ancora non è stata effettuata manutenzione e santificazione. La criticità dell’orale on line è il problema della connessione e dell’adeguata operatività telematica di insegnanti e studenti e le conseguenti ingiustizie che ne deriverebbero.

Garantire uguaglianza a tutti gli studenti d’Italia è una priorità davanti alla quale nessun protocollo di sicurezza è pesante e impossibile da mettere in atto. 

Tutta la nostra solidarietà ai maturandi. Concludo riportando il pensiero di Marcello Veneziani:

“Una perdita terribile, per voi. Perché mentre vivi quei giorni ti sembra che stai facendo cose minori, di passaggio, che verranno poi cancellate dalla vita vera. Ti sembrano quasi anni sospesi, corridoi per accedere alla vita adulta. Ma quando poi arrivi a un’età grave, ti accorgi che se vuoi salvare qualcosa di memorabile della tua vita, tra le poche cose che porteresti via con te, e che ami ricordare ancora, c’è proprio quel periodo, c’è la scuola, gli amici, i professori, il clima, le battute, le lezioni, le interrogazioni. E gli esami, indimenticabili come atmosfera e come attesa, ma spesso dimenticati nel loro svolgimento. L’esame come rito di passaggio necessario, come test iniziatico del carattere e del sapere, dei meriti e delle capacità, accesso alla vita adulta. Quello studiare in gruppo, tra un cazzeggio e l’altro, quello studiare al mare, quel concentrarsi poi la sera in solitudine, quell’alternarsi tra le canzoni del mangianastri e le ripetizioni”. Qui l’articolo completo.