ERITRITOLO:UN’ALTERNATIVA ALLO ZUCCHERO

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eritritolo

COS’È? È SICURO? È ADATTO AI DIABETICI?

di Alfonso Lustrino

L’eritritolo è uno zucchero che, grazie alle sue proprietà, sta suscitando sempre più entusiasmo. Si tratta di un dolcificante naturale ipocalorico con un indice glicemico pressoché pari a zero, un indice insulinico bassissimo e un potere dolcificante maggiore dello zucchero.

L’eritritolo è un dolcificante appartenente alla categoria dei polioli (o polialcoli). In natura, si trova in alcuni alimenti, ad esempio nella frutta (uva, pere, meloni), nei funghi e nei cibi fermentati (come vino, birra e salsa di soia). A livello industriale, l’eritritolo viene ottenuto dall’amido di mais. Può essere segnalato in etichetta con la sigla E968. Praticamente l’eritritolo è privo di calorie (0,2 kcal per grammo, contro le 4 dello zucchero); ha un impatto nullo o minimo sulla glicemia; è acariogeno (non causa la carie); è ben tollerato a livello gastrointestinale (alle comuni dosi di impiego, non dà effetto lassativo, come invece accade per altri polioli, come xilitolo, sorbitolo e maltitolo); è stabile al calore (adatto per la cottura e in forno).L’eritritolo può essere utilizzato per conferire un sapore più dolce a cibi e bevande, ma anche ad alimenti dietetici. Inoltre, l’origine naturale dell’eritritolo tende a renderlo una scelta piuttosto gettonata in alternativa ai numerosi dolcificanti di sintesi. L’eritritolo può anche essere utilizzato in associazione alla stevia per migliorarne il sapore e smorzare il retrogusto di liquirizia, ma anche per apportare massa al preparato.

Diversi studi hanno approfondito le proprietà dell’eritritolo. Uno di questi sottolinea come l’eritritolo agisca da potente antiossidante. Risultati simili hanno dimostrato effetti positivi sulla funzione vascolare. Gli effetti vascolari, unitamente all’azione positiva su peso corporeo e controllo glicemico, conferirebbero all’eritritolo un ruolo potenzialmente protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari. Sembra che l’eritirtolo non abbia alcun effetto su colesterolo, trigliceridi o altri biomarcatori. Gli studi, inoltre, dimostrano che l’eritritolo può aiutare coloro che sono in sovrappeso o che hanno il diabete o altri problemi legati alla sindrome metabolica. Studi sulla salute orale hanno rivelato che l’eritritolo può ridurre il peso della placca dentale, ridurre gli acidi della placca dentale, ridurre la conta di streptococchi mutans nella saliva e nella placca dentale e ridurre il rischio di carie dentaria.

L’eritritolo è considerato un additivo sicuro, dopo che molti test specifici sulla sua tossicità, cancerogenicità e rischi riproduttivi sono risultati negativi. Esistono, tuttavia, voci in controtendenza, come quella del prof. Berrino che lo accomuna a tutti i “dolcificanti alternativi”. Secondo l’epidemiologo dell’Istituto dei Tumori di Milano non dobbiamo assumere né zucchero raffinato né dolcificanti naturali come la stevia. Il nutrizionista e tecnologo alimentare Dario Vista considera almeno due aspetti negativi: il primo è che un abuso di queste molecole rischia di creare nell’organismo un’insulinoresistenza. Il secondo aspetto negativo riguarda invece il nostro microbiota: “Un abuso dei polialcoli può creare una disbiosi, un’alterazione della flora intestinale. E sappiamo bene oggi quanto il benessere del microbiota sia indispensabile per il benessere dell’intero organismo. Una tra le tante conseguenze può essere può essere un perenne stato di gonfiore addominale”.

In effetti l’obiettivo che ci dobbiamo porre è quello di ridurre la nostra soglia del dolce, a prescindere dal tipo di dolcificante. L’eritritolo è una manna dal cielo per i diabetici che vogliono assaporare un biscotto o un ciambellone senza rischiare picchi glicemici, ma comunque è una scorciatoia che, probabilmente, non può essere utilizzata quotidianamente.