Eh sì, è meglio 4 marzo 1943

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A leggere gli ultimi sondaggi, resi noti prima del divieto stabilito dalla par condicio, appare legittimo chiedersi a cosa servirà andare a votare il prossimo 4 marzo per le elezioni politiche. Sembrerebbe infatti che nessuna coalizione in gara abbia la possibilità di raggiungere la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento, ovvero avere i numeri per poter governare. Del resto, con la legge elettorale così pasticciata che la nostra classe politica è riuscita a partorire, non potevamo aspettarci altro se non il caos organizzato. Sì, avete letto bene, organizzato. Perché solo coloro che vorrebbero l’ingovernabilità e l’emergenza potevano approvare un sistema elettorale palesemente inadeguato. Se non ci saranno spostamenti di voti di massa in queste settimane, tra astensionismo e proporzionale, la notte del 4 marzo avremo Camera e Senato senza un proprietario unico, assisteremo al balletto delle consultazioni, delle retromarce, delle fughe in avanti. Fino a quando, in nome della ragion di Stato, dal cilindro dei partiti balzerà fuori il coniglio della grande coalizione. Così come avvenuto di recente in Germania. Poco ci interessa se avremo un governo con pezzi di Destra e Sinistra, o esponenti Penta stellati e della Sinistra ortodossa. Comunque vada, se nessuno raggiungesse la maggioranza assoluta, sarà un minestrone indigesto, un esecutivo soggetto ai ricatti incrociati di qualche manciata di parlamentari diventati improvvisamente decisivi per la tenuta del governo. Con la fine già scritta di un ritorno alle urne entro poco tempo. L’Ortica da tanti anni si batte contro l’astensionismo, abbiamo sempre invitato i nostri lettori a recarsi alle urne. Mai come questa volta è importante andare a votare, scegliete chi volete sulla scheda elettorale, ma non delegate a pochi il compito di decidere per tutti. Agli italiani tutto serve, meno un governo raffazzonato, prigioniero dei veti, vulnerabile alle idiozie che spesso provengono dall’Europa. Lo sappiamo che la tentazione di rimanere a casa è forte e che tutti, al 4 marzo 2018, preferiamo il 4 marzo 1943, la splendida canzone di Lucio Dalla che celebra anche la data di nascita dell’indimenticabile cantautore. Ma andiamo a votare. E se proprio dobbiamo sbagliare, almeno facciamolo in prima persona.

Il Direttore

Gianni Palmieri