Educational Weekend: la salute a 360°

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Educational Weekend: la salute a 360°

Scienza e Natura alleate per un percorso innovativo di benessere ed equilibrio ormonale

Monique Bert – Naturopata

Nel pianeta ‘salute e benessere’ è nata una nuova creatura: il suo nome è Educational Weekend (EW), ossia weekend residenziali, intesi come percorsi educativi personalizzati che hanno come obiettivo quello di guidare la persona verso più alti livelli di conoscenza e salute psico-fisica.  Ideato da un team di medici e naturopati di alto spessore professionale ed umano, riservato ai membri dei due gruppi fb Medicina Evolutiva Naturopatia Detox (MEND) e Tiroide Approccio Evolutivo (TAE), l’EW è un metodo innovativo in cui scienza e natura si alleano per far sì che i partecipanti (un gruppo ristretto) divengano protagonisti ed artefici responsabili della propria salute attraverso informazioni e strumenti rispettosi della propria costituzione e privi di effetti collaterali.

Il primo EW si è svolto a settembre lungo le rive del Garda sotto la guida della ginecologa dr.ssa Roberta Raffelli, e le naturopate Lorena Pompa e Monica Bertoletti (alias Monique Bert per Fb).

Il secondo EW, nel cuore di Firenze presso l’Hotel Executive, di recente conclusosi, è stato guidato dalla naturopata Monica Bertoletti, in collaborazione con il dottor Andrea Luchi.

Equilibrio ormonale in età matura, come curarsi con la luce attraverso la fotobiomodulazione (dr Luchi); detox, biotipi e rimedi, massaggio antistress con fiori, olii e cromoterapia a cura di Monique; incontri individuali con consigli ad hoc; alimentazione e ricette paleo; metodo Feldenkrais, sono soltanto alcuni dei punti del ricco programma di una ‘tre giorni’ intensa sia sotto il profilo conoscitivo che emozionale, come dimostrano i tanti commenti

dei partecipanti, nei gruppi fb.

Tra loro, illuminante è la testimonianza

di Sara De Luca che così racconta: 

“Nella cornice di una splendida e soleggiata Firenze, culla del Rinascimento, si è tenuto L’Educational Weekend in questi giorni: un momento di formazione che si è rivelato utile aldilà delle mie aspettative, che partivano già alte visto il livello degli scambi costruttivi che caratterizza il gruppo FB da cui tutto è partito, e ha creato un punto zero da cui riparto più consapevole, informata ma soprattutto rigenerata.

TAE è un gruppo virtuale di (in)formazione costante in cui il Dott. Luchi e Monique Bert condividono le loro competenze e divulgano continuamente conoscenze, fondate sulla ricerca scientifica, a cui i pazienti, fuori dal mondo e dal gergo accademico, raramente possono accedere. E’ anche un luogo di prevenzione e co-costruzione, dove attraverso la condivisione di “best practice”, si promuove uno stile di vita che attenui (talvolta annulli) le conseguenze degenerative della propria patologia.

Sotto queste premesse si è svolto l’educational weekend che ha offerto una prospettiva di cura e prevenzione olistica, proponendo in agenda momenti di formazione di altissimo livello.

La formula dell’EW si è rivelata vincente ed utile perché accanto a momenti teorici, il corso ha proposto spazi pratici in cui guardare al proprio corpo in modo olistico e soprattutto da prospettive diverse: da un lato quella del metodo Feldenkrais, che con esercizi semplici e all’insegna del rispetto dei propri limiti ci ha aperto le porte di una nuova consapevolezza corpo-mente, e dall’altro la prospettiva pratica di come si cucina in modo “paleo” senza rinunciare ai piaceri della tavola, riscoprendo il cibo così come la natura ce l’ha consegnato, cioè prima delle trasformazioni imposte dall’industria alimentare.

Il mix di aspetti teorici e pratici mi ha permesso di acquisire degli strumenti concreti con cui migliorare la qualità della mia vita. Sono tornata a casa con una aumentata sensazione di Emporwement, cioè con la sensazione di poter AGIRE, attivamente e concretamente, nella mia quotidianità al fine di migliorare la qualità della vita a dispetto sia di una patologia che in taluni può diventare davvero invalidante, sia in barba alla figura di paziente passivo offerta dalle cure tradizionali.

Inoltre, il grande valore aggiunto di questo evento che mi sono portata a casa è stato il gruppo che si è creato, inteso proprio come un’entità il cui valore è stato superiore alla somma delle singole parti. La dimensione della partecipazione ad un gruppo simile è di per sé curativa. Infatti si sono creati o rinforzati legami tra persone che condividono un problema e il confronto ha offerto occasioni sia per ampliare le proprie reti sociali, arricchendole di membri che hanno sviluppato una sensibilità affine alla propria, sia per uscire dall’isolamento della patologia. Mi sono riconosciuta nelle storie con cui le altre persone si sono descritte e in quelle storie ho identificato copioni di vita utili anche per me e nuovi comportamenti da adottare che sono alla mia portata.

In conclusione, l’evento è stato pensato e creato con una tale ‘generativitá’ e professionalità che anche i partecipanti hanno contribuito con una attiva voglia di costruire, ciascuno donando qualcosa di sé che continuerà a vivere altrove, in me sicuramente”.