Dopo i gravissimi casi di violenza degli ultimi giorni, la Lega Anti Vivisezione chiede a Parlamento e Ministro della Giustizia di approvare subito una legge per inasprire le pene per i maltrattamenti contro gli animali, e lancia una petizione online.
Ogni ora in Italia un animale viene maltrattato. Secondo il Rapporto Zoomafia 2023 della Lega Anti Vivisezione (LAV) in Italia ogni 55 minuti viene fatta una denuncia per reati contro gli animali. Negli ultimi giorni si è verificata una recrudescenza di violenza inaudita: Aron, il cane legato e bruciato vivo dal suo padrone a Palermo e Grey, il gatto ucciso ad Alberobello con un calcio che l’ha spinto nelle acque gelide di una fontana.
Per loro e per tutti gli altri animali maltrattati la LAV chiede l’approvazione in tempi rapidi di una legge giusta ed efficace contro chi maltratta gli animali e lancia una petizione online. Dalla legge 189/2004 sui maltrattamenti e i combattimenti clandestini, che ha introdotto nel Codice Penale il Titolo IX bis “Dei delitti contro il sentimento per gli animali”, facendo un grosso passo avanti nella prevenzione e repressione dei reati di maltrattamento, di strada ne è stata fatta molta. Ma la legge in vigore, ha più di vent’anni, afferma LAV, e oggi è necessario allinearla al Trattato Europeo di Lisbona che ha riconosciuto gli animali come esseri senzienti e va resa più efficace. Inoltre, tiene a precisare che il Programma di Governo recita: “È necessario rafforzare la normativa per tutelare gli animali, contrastando ogni forma di violenza e di maltrattamento nei loro confronti”. La LAV sollecita l’approvazione di una nuova normativa che punisca l’uccisione e il maltrattamento degli animali non solo in caso di dolo, cioè quando è causato intenzionalmente, ma anche per colpa, negligenza e superficialità; che preveda delle specifiche aggravanti, aumentando per esempio la pena se commessi alla presenza di minori o nei confronti di animali conviventi.
Inoltre gli animalisti vogliono che i crimini contro gli animali diffusi online siano puniti aspramente, per impedire l’effetto emulativo e che quanti uccidono e maltrattano gli animali siano assicurati alla giustizia, con la giusta pena e che quindi la “tenuità del fatto” e la “messa alla prova” non siano più applicabili a questi reati.
Inoltre, spiegano gli attivisti, sono molto importanti le misure di prevenzione personali e patrimoniali affinché i criminali possano avere, oltre le dovute condanne, anche la sottrazione dei profitti illeciti. E’ importate anche una procedura chiara nella custodia giudiziaria degli animali che salvi subito le vittime di maltrattamento e l’inserimento nelle scuole di ogni ordine e grado e nei corsi di medicina veterinaria di percorsi formativi sul rispetto e la tutela degli animali. La LAV mette a disposizione dei cittadini Sportelli specifici per la prevenzione di questi reati, che operano tramite la rete dei volontari e le Guardie zoofile, in collaborazione con le istituzioni locali, le forze dell’ordine, avvocati, veterinari e le strutture di accoglienza, con l’obiettivo di salvare animali e garantire loro una nuova vita. Nell’interesse dell’animale lo Sportello cercherà di trovare una soluzione bonaria, laddove sarà possibile, con il proprietario o il detentore dell’animale segnalato.
Per firmare la petizione: https://www.lav.it/maltrattamenti
Rubrica a cura di Barbara e Cristina Civinini
Colonia felina del castello di Santa Severa https://gliaristogatti.wordpress.com