ERA STATO IMMORTALATO IN FOTO DA UNA PASSANTE MENTRE DIPINGEVA GLI ALBERI SULLA CICLABILE DI LADISPOLI.
Un volto ce l’ha il pittore solitario del bosco di Palo. Si chiama Igor Ladojanine, ha origini russe ed è noto in Italia per numerosi suoi dipinti. Lo scorso 19 marzo, sfidando le restrizioni, aveva raggiunto Palo Laziale a Ladispoli, simbolo della città e luogo perfetto per immergersi nella natura dando spazio alla propria creatività riproponendo su tela quegli alberi maestosi della macchia mediterranea.
Proprio quel polmone verde ha ispirato Igor notato dagli amanti delle passeggiate, mentre concentrato con pennello e tavola stava lì fermo nel riprodurre la folta vegetazione del bosco. Igor Ladojanine, russo ma trapiantato in Italia, ha già pubblicato una sua mostra di cui ne va fiero: “Colori di luci” a Rocca Roveresca Senigallia. L’evento, ad aprile del 2018 e durato un mese, venne promosso dal Consolato Onorario della federazione Russa di Ancona, sostenuto da Alexander Avdeev, già ministro della Cultura del governo Medveed e Ambasciatore russo presso la Santa Sede e il Sovrano Militare Ordine di Malta. Ladojanine, che risiede per lunghi periodi di tempo nella Capitale e nutre un profondo legame per la nostra cultura, predilige una “pittura romana”.
Può essere definito “il pittore degli scorci”, in quanto privilegia, come soggetti, inquadrature della realtà naturale e di quella urbana. Osservando bene il dipinto di Palo Laziale, di certo non si può dire che non abbia un gusto per la luce e il colore facendo vivere la ricchezza visiva del quotidiano, ancora più immediata nel caso di Ladispoli perché ha dato la possibilità anche ai presenti di poter assistere in tempo reale al suo lavoro. Nato a Kirovsk nel 1962, si è diplomato a 20 anni a San Pietroburgo nella scuola d’arte “Serov” e nel 1992 invece si è laureato in Pittura Classica presso l’Accademia Belle Arti. Ha promosso mostre in Russia, in Finlandia e anche a Malta.