Domenica 15 aprile sarà possibile visitare gli scavi in corso nel sito dell’antica città romana di CastrumNovum a Santa Marinella. Grazie al Museo Civico e al Gruppo Archeologico del Territorio Cerite saranno effettuate visite guidate gratuite ogni ora a partire dalle ore 10 fino alle ore 18. Gli archeologi e i volontari della missione italo-francese e da quest’anno anche boema, illustreranno gli ultimi risultati degli scavi condotti nel sito della città romana mentre i legionari dell’associazione di ricostruzione storica “Legio I MInervia” presenteranno ai visitatori le loro divise , le armi e la vita quotidiana dei soldati vissuti nel castrum nel III secolo a.C. e nel I secolo d.C. Il Dott. Flavio Enei, direttore del museo Civico di Santa Marinella, curatore del progetto di ricerca e concessionario degli scavi, presenteràinvece le importanti scoperte effettuate negli ultimi tempi. I dati archeologici indicano che l’insediamento venne costruito dai romani su un leggero rilievo affacciato sul mare, sui resti di un precedente abitato etrusco che controllava la rada portuale con il punto di approdo a sud del Capo Linaro. Gli scavi dimostrano che anche prima degli etruschi il luogo risulta abitato nella preistoria, nell’età del bronzo, nel II millennio a.C. Lo scavo, coordinato direttore del Museo, in collaborazione con la Prof.ssa Sara Nardi e il Prof. GrégoirePoccardi delle Università francesi di Amiens e Lille 3, vede impegnati sul campo anche i volontari specializzati per i Beni Culturali del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite. Le attività di ricerca si svolgono sotto la supervisione della Dott.ssa Rossella Zaccagnini della Soprintendenza Archeologia per il Lazio e l’Etruria. Grazie all’impegno di tante persone ed Enti dallo scorso anno sta tornando in luce l’impianto del castrum di epoca repubblicana con un tratto delle possenti mura di cinta, spesse circa 3 metri e lunghe almeno cento. A ridosso del muro sono stati ritrovati i resti degli alloggiamenti dei soldati che nel III secolo a.C., difendevano la città fortezza e controllavano un lungo tratto di costa. Sulla sommità del rilievo sono stati identificati i resti di un teatro avente una cavea di circa 25 metri e subito fuori dalle mura un’ampia piazza pavimentata in basoli di selce e calcare. Anche grazie ai risultati delle prospezioni magnetometriche e georadar, si sta ricostruendo l’impianto urbano e topografico originario di un’antica colonia romana della quale fino a poco tempo fa si sapeva ben poco.
I ricercatori del Museo Civico e del Centro Studi Marittimi del Gruppo Archeologico hanno realizzato anche una planimetria completa degli enormi antichi impianti per l’allevamento di pesci e molluschi situati nel mare subito dinanzi alla città. Le strutture, oggi semisommerse si estendono per quasi 200 metri di lunghezza e risultano essere tra le più vaste e antiche del Mediterraneo. Numerose vasche di varie dimensioni formano un articolato complesso di peschiere protetto al largo da un lungo antemurale. Le vasche sono provviste di canali di adduzione dell’acqua oggi preziosi per lo studio dell’antico livello del mare che dall’epoca romana risulta essersi sollevato di circa 1,20 metri.
Alle ore 11 e 12 sarà possibile visitare i resti semisommersi muniti di scarpe da scoglio e costume.
Appuntamento Domenica 15 aprile ore 10-18 a Santa Marinella, località Capo Linaro/Torre Chiaruccia, km 64.300 delle via Aurelia, n. 613. Le visite sono gratuite, non serve prenotazione.