DOLCE O SALATA L’IMPORTANTE È NON SALTARLA MAI

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MERENDA: IL 40% LA FA SEMPRE DOLCE E IL 13% SOLO SALATA.

Con il “back to school” di bambini e ragazzi e il ritorno al lavoro degli adulti dopo la pausa estiva, si torna a parlare dell’importanza della merenda.
Secondo una recente ricerca Doxa – Aidepi (ora Unione Italiana Food), in Italia viene consumata in media 4 volte a settimana da 6 italiani su 10, pari a 33 milioni di persone.
La Dott.ssa Maria Rita Spreghini, dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, ne spiega l’importanza sia dal punto di vista nutrizionale che pedagogico, suggerendo come farla in maniera sana ed equilibrata e all’insegna della varietà. Poche semplici regole da seguire per uno spuntino corretto, per aiutare i genitori a organizzare al meglio l’alimentazione dei propri figli.

La frutta rimane il caposaldo di questo momento, ma gli alimenti che possono essere consumati sono diversi, dallo yogurt ai panini salati, dai dolci fatti in casa ai biscotti fino alle merendine: 1-2 volte a settimana.

“Durante la giornata alimentare è importante fare merenda per ricaricare l’organismo, soprattutto perché ci consente di arrivare con equilibrio al pasto sia del pranzo che a quello serale e contribuisce anche ad evitare quel famoso ‘piluccamento’ frequente tra i ragazzi e i bambini, soprattutto nel pomeriggio quando, tra la scrivania e la cucina, si riforniscono di cibo. Invece, se loro sanno che c’è una merenda prestabilita si può evitare questa problematica” – sostiene la nutrizionista – “L’importante è che la merenda non sia tutti i giorni monotona, ma che sia varia; bisogna spaziare tra quella salata (come una fetta di pane e pomodoro con l’olio, una focaccia della nonna) e quella dolce (una fetta di dolce fatto in casa, una merendina o una macedonia).