Si apre il sipario del teatro Manzoni il 4 ottobre con la pièce di Stefano Reali Divorzio alla romana (ha debuttato in anteprima nazionale al festival di Benevento Citta Spettacolo il 29 agosto), diretta da Renato Giordano, con Massimo Giuliani. Gabriella Silvestri, Fabio Avaro, Renato Giordano e Alessandra Palazzoli.
Una commedia contemporanea surreale, frizzante e dai toni “caldi” che mi ha molto divertito sin dalla prima lettura. “Divorzio alla Romana” racconta di come i banali interessi dei singoli possano prevaricare anche sul nobile e “mobile” sentimento dell’ “AMORE” senza mai essere pensante, banale o retorica sul contrappunto di una domanda che ciascuno di noi avrà fatto mille volte nella vita: “Da uno a dieci quanto mi ami?”… dando poi per scontata la sincerità della risposta Una strana famiglia: Un marito premuroso, una moglie depressa e una suocera bizzarra si vedono letteralmente piombare in casa un giovane aitante e sfacciato che sconvolgerà la loro vita. Il come è di facile immaginazione… La colonna sonora che accompagna e commenta ogni snodo della commedia è un tango… E proprio come il tango, peccaminoso e sensuale, il nostro “Divorzio alla Romana” non mancherà di coinvolgerci e sconvolgerci a ogni passo con colpi di scena inaspettati ed improbabili e divertentissime gag, cosicché tutto ciò che sembrava “normale” mostrerà l’altra faccia della medaglia , che non sarà per tutti quelli sbagliata… e vissero tutti felici e contenti.
Oggi che la qualità della vita ci permette di rimanere “giovani” indefinitamente, si fa strada un problema inaspettato fino a pochissimi anni fa: è giusto che “ad una certa età” si sia disposti a rinunciare all’Amore?
A quanti anni una donna è pronta oggi a considerare normale rinunciare alla possibilità di essere amata come quando era giovane?
La risposta è: mai!
E se un legame, per quanto importante, ci impedisce di vivere l’amore, oggi, diversamente dal passato, si è sempre più pronti a troncarlo senza esitazione…
Divorzio alla Romana nasce dall’idea di rappresentare questo argomento, e le sue inaspettate e a volte comicissime conseguenze, in un momento in cui la crisi economica, la penuria di abitazioni, le pensioni che non ti permettono più di arrivare alla fine del mese, le tasse che ti divorano, tutto questo rende estremamente complicata la vita di chi una volta veniva parcheggiato anzitempo al ruolo di “anziano”.
Oggi che l’anziano non esiste più, ma esiste il “sempregiovane”, ed è pronto a godersi la propria pensione, e magari si trasferisce alle isole Canarie, o in Portogallo, o in qualunque altro posto ci sia ancora la possibilità di vivere la propria vita fino in fondo, e quindi continuare a rivendicare il diritto all’ amore, tutto questo può portare a delle situazioni estreme, grottesche, ma realistiche, che sono destinate prima o poi a esplodere.
Perché per quanto possiamo sentirci depressi, o male in arnese, o non più attraenti, c’è sempre una scintilla dentro di noi che reclama il diritto ad essere felici, c’è sempre una principessina dentro di noi che sogna di essere risvegliata, in qualunque momento, dal bacio di un Principe Azzurro. Chiunque sia in realtà, ci andrà bene lo stesso. Perché alla fine l’Amore è l’unica risposta possibile alla Solitudine, a qualunque età, e…… quali che siano le Verità a cui siamo disposti a credere.
In scena al teatro Manzoni (Via Monte Zebio 14/c-00195 Roma Tel. 06/3223634, www.teatromanzoni.info) dal 4 al 28 ottobre. Orario spettacoli: dal martedì al venerdì ore 21, sabato ore 17-21. Domenica ore 17.30, lunedì riposo. martedì 23 ottobre ore 19, giovedì 25 ottobre ore 17-21.