DISINFESTAZIONI ANTIZANZARE: I SINDACI CI FANNO O CI SONO?

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SONO CAUSA DI DANNI ALLA SALUTE UMANA E ALLA BIODIVERSITÀ.

Sono ormai due decenni che anche le pietre sanno che le disinfestazioni antizanzara non solo sono inefficaci ma anche nocive per l’uomo, gli animali e l’ambiente. Occorre dunque avere la testa più dura del granito per perseverare a spendere denaro pubblico in questa pratica tossica.

Testa dura di cui pare siano affetti la maggioranza degli amministratori comunali italiani, compresi quelli di Cerveteri. Il fatto che si tratta di prodotti consenti dal Ministero della Salute non significa che siano elisir di lunga vita privi di tossicità. Tant’è che la raccomandazione di “chiudere bene le finestre” durante l’irrorazione la dice lunga sulla presunta innocuità di tale sostanze. Sostanze che non si dileguano ipso facto ma restano nell’ambiente per alcuni giorni a volte settimane a seconda delle condizioni del suolo e delle sostanze utilizzate.

In Europa, l’Italia vanta il primato di maggior consumo di insetticidi: tra il 38 ed il 58% per cento del consumo totale di insetticidi chimici in Europa. (Fonte: Isde, medici per l’ambiente) E una delle ragioni per le quali vengono sparsi tanti veleni è proprio la lotta alle zanzare. Purtroppo quando ignoranza e interessi economici prevalgono, a farne le spese è il buon senso.

In una recente intervista Pietro Massimiliano Bianco, ricercatore Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) impegnato nell’analisi delle conseguenze dell’uso di trattamenti anti-zanzare ha detto che le sostanze più utilizzate sono i piretroidi e che alcuni piretroidi sono migliaia di volte più potenti per uccidere le api, rispetto al ddt. “Sono veramente dei serial killer della natura, ma presentano rischi anche per gli uomini. Molti di questi piretroidi si bioaccumulano, sono interferenti endocrini tossici per la riproduzione e addirittura tossici per il sistema nervoso. Il fatto che tendano ad accumularsi sui tessuti grassi, tra i quali il cervello, li fa diventare una minaccia per gli organismi in via di sviluppo, come i bambini”. Inoltre “Il 99% del veleno non colpisce il bersaglio, va nell’aria, si disperde nell’ambiente, soltanto una piccola percentuale colpisce le zanzare, le quali, grazie a questo uso intensivo, stanno diventando resistenti”. Questi prodotti uccidono i predatori delle zanzare: rondini, balestrucci, pipistrelli e tanti altri, che a causa di queste sostanze chimiche si sono rarefatti. “Non solo avveleniamo gli esseri umani, ma finiamo per sterminare proprio gli organismi che dovrebbero controllarle. Non si impoverisce solo la biodiversità cittadina, perché le acque di scolo delle città, già molto inquinate, distribuiscono ovunque i piretroidi”.

Fonte: Francesca Della Giovampaola, Disinfestazioni antizanzare, il suicidio della città, Il Bosco di Ogigia