LA FRANCIA COME L’ITALIA: DOPO I LAVORATORI TELECOM, ANCHE I DIPENDENTI DEL COLOSSO OLTR’ALPE PRENDONO POSIZIONE CONTRO IL WIRELESS DI QUINTA GENERAZIONE.
di Maurizio Martucci
“Questo governo sembra ancora non prendere una chiara posizione in merito, la cautela consiglierebbe di adottare il Principio di Precauzione con l’adozione di azioni atte ad evitare un danno inaccettabile ancorché scientificamente plausibile ma incerto.”
Lo hanno scritto i lavoratori di Telecom Italia chiedendo di fermare il 5G: “Come Sindacato non solo siamo preoccupati in merito all’aspetto sanitario, che colpirà ancor di più i lavoratori delle TLC per i quali non valgono i limiti imposti per la popolazione (siamo le prime cavie!), ma anche occupazionale, vista l’ingente quantità di investimenti richiesta alle aziende delle TLC.”
IL DOCUMENTO: “ELIMINATE IL LANCIO DEI SERVIZI 5G”
Dopo il documento firmato lo scorso anno da Confederazione Unitaria di Base Telecom (CUB) e Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti, dalla Francia ora arriva la dura presa di posizione dei dipendenti di Orange, la più grande azienda di telecomunicazioni oltr’Alpe, decimo più grande operatore al mondo di mobile e 5G: “Un gruppo di dipendenti di Orange SA ha ripetutamente chiesto alla direzione di eliminare il lancio dei servizi 5G“, riporta in esclusiva Bloomberg. Da quanto trapela dalla sede del colosso francese, un migliaio di dipendenti Orange si sarebbe riunito nel gruppo “Io sono verde“, sottoscritti due documenti dal titolo “Senza 5G: Orange nel mondo del futuro” (il primo siglato ad ottobre dello scorso anno, il secondo è di maggio 2020), per chiedere esplicitamente ai vertici aziendali di fermare il pericoloso 5G.
ROBERT KENNEDY JR CONTRO IL 5G
“In Europa, come negli Stati Uniti – riporta il sito della ONG guidata da Robert Kennedy Jr. – le società di telecomunicazioni hanno capitalizzato la devastazione economica creata dalle scelte politiche riguardo al COVID-19 per presentare il 5G come la salvezza per l’economia e coloro che si oppongono al 5G come una minaccia alla ripresa economica”.
RIVASI: ATTO D’ACCUSA CONTRO MACRON
Sulla questione francese, è intervenuta anche l’europarlamentare verde Michele Rivasi, critica nei confronti di Emmanuel Macron che – in maniera irriverente e sprezzante, offendendo oltretutto una minoranza religiosa – ha definito ‘Amish‘ quanti rivendicano diritti e libertà di non essere irradiati dal wireless: “La posizione autoritaria di Macron, secondo cui la Francia avrà il 5G qualunque cosa accada – scrive sui social Rivasi – non collima con la realtà di una democrazia vivente dove c’è bisogno di consultazioni prima di decidere. Bisogna credere che imporre tecnologie dal vertice della gerarchia politica sembri più vantaggioso che discutere dell’utilità sociale di un orientamento tecnologico. Chiedo al capo dello Stato di tornare rapidamente dalla parte del popolo francese, accettando che la Convenzione dei cittadini sul clima si è pronunciata a favore di una moratoria sul 5G“.