Enrico Michetti: “Vogliono fare fuori il popolo con l’inganno”. L’intervista su Radio Radio.
Manca poco ormai al referendum con cui il popolo dovrà stabilire se ridurre o no il numero dei membri di Camera e Senato. Croce sul Sì per approvare il taglio, croce sul No se si vuol mantenere il Parlamento inalterato.
Dimezzare i parlamentari. Enrico Michetti: “L’Italia è una e indivisibile. La rappresentanza si ha nei confronti dell’autorità e l’autorità è il popolo che esercita la propria democrazia attraverso la Costituzione. Il luogo dove il popolo esercita la democrazia è il Parlamento, dove i sono i suoi eletti“.
Un pensiero estrapolato dalla lunga intervista rilasciata da Enrico Michetti, in diretta su Radio Radio. Durante la trasmissione si è evidenziato come oggi il parlamentare non rappresenti più il cittadino bensì sia un individuo che pensa solo alla sua carriera, orientato solo al mantenimento della poltrona dimenticandosi di rappresentare il rappresentato. “Ecco perchè c’è questo scollamento forte”. Per riconquistare la democrazia – conclude Michetti – bisogna cambiare la legge elettorale (2017) che permette di eleggere delle persone non scelte dal popolo“.
Gli attuali parlamentari non rappresentano gli italiani che il 20 e 21 settembre sono chiamati ad esprimersi sulla proposta di dimezzarne il numero. La proposta risolve l’antidemocratica situazione oppure si traduce in una riduzione del potere decisionale del popolo? Questo il dubbio che emerge in queste ore, l’Italia è divisa tra il SI e il NO. “Seguendo le logiche della nostra Costituzione il referendum si presenta come un inganno che toglie la libertà agli italiani. La gente fa riferimento agli attuali parlamentari – che dovrebbero essere cacciati tutti – dichiarano Michetti e Durante – se sono inutili si devono dimettere lasciando il posto a chi ha voglia di lavorare“. L’intero discorso a questo link.
Anche per il costituzionalista Azzariti il referendum è una truffa. Siamo di fronte a una “riforma improvvisata per motivi strumentali”, dice l’esperto, secondo cui “ci fanno parlare di numeri e non del vero problema che è la fuga del potere dal Parlamento” Fonte