“DIGITALE COME LA COCAINA, DANNI FISICI, MENTALI E COMPORTAMENTALI”

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DOSSIER IN SENATO SULL’IMPATTO DEL DIGITALE SUGLI STUDENTI. PEDIATRI: “RALLENTAMENTO FACOLTÀ COGNITIVE”. DENUNCE IN USA: “I SOCIAL DEVONO PAGARE GLI EFFETTI AVVERSI”

di Maurizio Martucci

Non è mai troppo tardi e nemmeno abbastanza: una levata di scudi è in corso contro la scuola digitale, in Italia come in America. Le scuole di Seattle denunciano in massa i social media, mentre Giuseppe Valditara, ministro dell’istruzione e del merito del Governo Meloni, a tutti i dirigenti scolastici invia l’esito inquietante dei lavori del Senato sull’impatto del digitale sugli studenti. Risultato allarmante!

‘Tiktok, Instagram e Facebook devono pagare i danni’, questa accusa e richiesta in 91 pagine di denuncia presentata in tribunale da 100 scuole pubbliche di Seattle (50mila alunni in tutto) contro i giganti della tecnologia proprietari di TikTok, Instagram, Facebook, YouTube e Snapchat,

accusati dei danni alla salute mentale di milioni di ragazzi: nella città dello Stato di Washington, dal 2009 al 2019 c’è stato un aumento del 30% degli studenti che hanno rivelato di sentirsi “tristissimi o senza speranza quasi ogni giorno per due settimane o oltre di seguito”. L’ANSA riporta che “le scuole accusano i social media di essere responsabili della maggiore diffusione di una serie di patologie tra le quali ansia, depressione, problemi alimentari e cyberbullismo. Non solo: secondo la denuncia tutto questo rende più difficile per le scuole svolgere il loro lavoro di istruire gli studenti costringendole a chiedere il supporto di professionisti della salute mentale, sviluppare piani didattici alternativi e paralleli sugli effetti dei social  media, nonché a formare gli insegnanti sul tema.” In Italia, invece, la recente circolare inviata dal ministro Valditara a tutte le scuole sul divieto di uso di Smartphone e cellulare in classe (divieto non sanzionato e condizionato alle esigenze didattiche, non c’è quindi da stare sereni), riporta il documento approvato nella scorsa legislatura dalla 7^ Commissione permanente (istruzione) del Senato sull’impatto del digitale sugli studenti, relatore l’ex senatore Andrea Cangini. Allarmante l’esito: “Ci sono i danni fisici: miopia, obesità, ipertensione, disturbi muscolo- scheletrici, diabete. E ci sono i danni psicologici: dipendenza, alienazione, depressione, irascibilità, aggressività, insonnia, insoddisfazione, diminuzione dell’empatia. Ma a preoccupare di più è la progressiva perdita di facoltà mentali essenziali, le facoltà che per millenni hanno rappresentato quella che sommariamente chiamiamo intelligenza: la capacità di concentrazione, la memoria, lo spirito critico, l’adattabilità, la capacità dialettica. Sono gli effetti che l’uso, che nella maggior parte dei casi non può che degenerare in abuso, di smartphone e videogiochi produce sui più giovani. Niente di diverso dalla cocaina. Stesse, identiche, implicazioni chimiche, neurologiche, biologiche e psicologiche.“

L’inquietante documento è diventato il testo dell’ultimo libro e di un sito gestito dell’ex parlamentare Cangini. Il titolo è CocaWeb, una generazione da salvare (Mursia). “Aver promosso un’indagine conoscitiva in Senato, aver depositato e fatto approvare atti legislativi e aver pubblicato un libro non ci basta. Vogliamo dar vita ad una grande campagna di sensibilizzazione rivolta ai ragazzi, ma soprattutto ai loro genitori e ai loro insegnanti..”

Infine l’allarme è stato lanciato anche dai pediatri, “dipendenza e rallentamento dello sviluppo cognitivo per neonati e adolescenti, fascia 0-15 anni“, mentre a Milano è nata la rete dei genitori no Smartphone, coinvolte 200 famiglie decise a non comprare i cellulari ai loro figli.
Sul tema della deriva digitale in ambito scolastico, numerose le iniziative promosse dall’Osservatorio Scuola dell’Alleanza Italiana Stop 5G come il dossier La Scuola Elettromagnetica e i contributi video della docente Annalisa Buccieri. Rilanciate su OASI SANA invece le interviste condotte su Pandora Tv e La Casa del Sole TV insieme con lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet e con l’insegnante scolastico Giorgio Matteucci. Una puntata de IL TECNORIBELLE è poi finita sulle sindromi da Smartphone patite dai più giovani.