Debutta in prima nazionale, la nuova produzione, una novità assoluta della compagnia Attori&Tecnici.
Sei passeggeri, sei perfetti sconosciuti, più il controllore, salgono a Palermo sul treno che nella notte li porterà a Torino e s’incontrano nello scompartimento 6 della carrozza 6. Come sempre accade in questi lunghi viaggi, dopo i primi momenti di diffidenza e di silenzio, rotto il ghiaccio, si parla del più e del meno.
Il più e il meno di questa lunga notte, però, è assai particolare: è il racconto di alcune strane avventure che sono accadute ai nostri protagonisti, o delle quali hanno avuto notizia. Sono strane perché tutte vertono su un unico filo conduttore: il ‘caso’, la ‘coincidenza’ incredibile; o meglio ancora – come dice Andrea Camilleri dal quale è tratto lo spettacolo teatrale – il ‘Diavolo certamente’ che ci ha messo lo zampino.
I racconti, rappresentazioni nella rappresentazione, diventano il pretesto per discutere sull’esistenza o meno del diavolo; e quando tutto sembra risolversi in una negazione di quest’ultimo, arriva il colpo di scena finale: Il treno non si è mai mosso da Palermo e tutto è avvenuto solo nella fantasia dei sei passeggeri. Anzi cinque, perché uno, quello che occupava il posto 6, dello scompartimento 6, della carrozza 6, all’uscita del buio della galleria si è volatilizzato, lasciando delle orme caprine sul pavimento dello scompartimento.
I racconti di Camilleri, magistralmente adattati da Claudio Pallottini e raccolti nello spazio angusto di uno scompartimento di un vagone del treno Palermo- Torino, oltre ad essere irresistibilmente divertenti, sono una riflessione sul caso e sulle coincidenze che ineluttabilmente determinano il senso delle umane sorti. Un evento inaspettato, una fatalità, un appuntamento mancato possono cambiare il senso di tutta una vita. Nel bene e nel male. I cambi di scena rapidi, diventano di volta in volta teatro di un nuovo racconto. Il ritmo è vorticoso, le azioni sono fulminanti. Un girotondo trascinante e vitale, una scrittura beffarda che ha il dono della leggerezza e insieme una contagiosa energia. Andrea Camilleri, certamente.
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