DI NUOVO UN FERRAGOSTO ALLA VIRZI’

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Virzì

Quasi trent’anni dopo, Virzì ritorna al suo vecchio cult per raccontare nuove vicissitudini dei Molino e dei Mazzalupi.

di Barbara Civinini

Nel cast anche il figlio del compianto Fantastichini, Lorenzo. Ancora “radical chic” e qualunquisti a confronto?

A destra in primo piano Sabrina Ferilli – 01 Distribution

Ancora Ventotene, ancora agosto, quasi lo stesso cast. Paolo Virzì ritorna al suo primo grande successo “Ferie d’agosto”, per raccontare “Un altro Ferragosto. Firma la regia e anche la sceneggiatura con il fratello Carlo e Francesco Bruni, che è tornato a lavorare su un copione per l’amico Virzì.

Il sequel ripropone l’estate sullo stesso mare e sulla stessa spiaggia – per citare il refrain della vecchia canzone di Piero Focaccia – delle due famiglie protagoniste del film precedente, i Mazzalupi e i Molino, finendo per raccontare due Italie diverse. Marisa – interpretata da una Sabrina Ferilli sempre in forma invidiabile – a un certo punto dice: Tra un po’ te presento tutta la famiglia mia. Un po’ me vergogno! E qualche cosa di diverso, anche se integrato, c’è.

Locandina “Un altro ferragosto”-verticale – 01 Distribution

In una sera d’agosto del 1996, nella casa di Ventotene dove il giornalista Sandro Molino trascorreva le vacanze, la sua compagna Cecilia gli rivelò di essere incinta. Oggi Altiero Molino è un ventiseienne imprenditore digitale e torna a Ventotene col marito fotomodello per radunare i vecchi amiciintorno al padre malandato e regalargli un’ultima vacanza. Non si aspettava di trovare l’isola in fermento per il matrimonio di Sabry Mazzalupi col suo fidanzato Cesare: la ragazzina goffa, figlia del bottegaio romano Ruggero, è diventata una celebrità del web e le sue nozze sono un evento mondano che attira i media e anche misteriosi emissari del nuovo potere politico. Insomma, si tratta proprio di due tribù di villeggianti, apparentemente inconciliabili, destinate a incontrarsi di nuovo a Ferragosto, per una sfida, stavolta definitiva.

Ancora radical chic” e innocui qualunquisti come nel 1996? I tempi sono cambiati: i berlusconiani sono orfani del loro Cavaliere, e gli intellettuali della nuova sinistra guardano alle startup emergenti. Sandro Molino, il giornalista di sinistra – a cui presta il volto un bravo Silvio Orlando – si trova a fare i conti con i vicini danarosi e qualunquisti, forse meno simpatici degli anni novanta. Il regista dice di aver pensato molte volte al sequel, ma era sempre arrivato alla conclusione che a Ventotene ci sarebbe tornato solo in gita, ma poi è scattata la scintilla. Forse sarà stato il fascino di quei vecchi personaggi, che gli hanno valso il David di Donatello, a riaccenderla?  

ferragosto
l regista, Paolo Virzì, durante le riprese – 01 Distribution

Riunire la vecchia banda vacanziera del primo film, ha commentato Virzì, non l’ha soltanto elettrizzato ma anche commosso. Oggi al posto del compianto Fantastichini c’è il figlio Lorenzo. La mia grande ambizione da ragazzo era di cambiare il mondo del cinema, dichiarava il regista in occasione dei 20 anni di Sky. Sono convinto che un certo grande cinema italiano della stagione dorata, affermava come riportava Tg24 Sky ha svolto un compito civile di democratizzazione del Paese. Se adesso gli italiani sono considerati rispettabili e anche simpatici nel mondo, affermava, lo devono a un pugno di pochi, grandi autori.