Desiderare un cucciolo e comperarsi un sasso

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di Giovanni Zucconi

Chi non ricorda i Tamagotchi?

Alla fine degli anni novanta spopolarono tra i giovani e meno giovani. Erano dei piccoli giochi elettronici portatili, dalla forma vagamente ad uovo, che simulavano il comportamento dei cuccioli veri. Come i comuni animaletti domestici manifestavano il bisogno di mangiare, dormire, giocare, farsi curare e di coccole. Per dargli tutto questo bisognava premere, in determinati e precisi intervalli di tempo, tre appositi pulsantini. Guai a non farlo, l’apparecchio elettronico, pardon l’animaletto, manifestava subito insofferenza e malessere. Poteva addirittura morire se trascurato troppo. Trovate questo molto stupido? Aspettate prima di sentire la storia dei Pet Rock, e vi convincerete definitivamente che non c’è mai limite alla stupidità umana. E’ veramente difficile capire il fenomeno dei Pet Rock: “I cuccioli pietra”. A metà del 1975, Gary Dahl, che all’epoca lavorava in California come dirigente nel settore della pubblicità, iniziò a commercializzare delle semplici pietre spacciandole per veri e propri animaletti. L’idea gli era venuta osservando la crescente richiesta di animali domestici, e la scarsa propensione degli acquirenti a sopportare i disagi causati dai cuccioli. La stessa filosofia che ha generato i Tamagotchi. Per rendere tutto più realistico, i Pet Rock venivano venduti in una scatoletta di cartone che riproduceva quelle usate per i cuccioli. Aveva dei fori d’aria sulla confezione, e paglia all’interno per accomodare i cuccioli pietra. Ma il vero colpo di genio era il manuale d’istruzione di 32 pagine che accompagnava il tutto, e che insegnava a distinguere le diverse razze, a capire quando un pet rock si ammalava, e a educare gli animaletti con ordini basilari come “fermo li” o “seduto”. Non ci crederete, ma i cuccioli di pietra ubbidivano sempre e rimanevano immobili… Immagino che penserete che non possono essere stati in molti a cadere in questa stupida offerta. Invece il pubblico reagì entusiasticamente, visto che nel giro di 6 mesi vennero venduti più di 5 milioni di Pet Rock. Gary Dahl divenne così multimilionario. I cuccioli pietra, importati dalla spiaggia messicana di Rosarito Beach, venivano venduti a 3,95 dollari, ma i costi di produzione non superavano il dollaro. Con le feste di natale del 1975 il fenomeno, così come si era rapidamente sviluppato, altrettanto rapidamente fini, e molti dei possessori dei cuccioli pietra si resero finalmente conto che in fondo avevano acquistato solo dei comuni sassi. Per la cronaca, Gary Dahl ci riprovò qualche tempo dopo proponendo un “allevamento di sabbia”. Ma stavolta non riuscì a fregare nessuno, e l’impresa commerciale fallì miseramente.