DEPURATORI: ARPA LAZIO FA I NUMERI

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SANTA MARINELLA SUD, “TORRE FLAVIA” A LADISPOLI E COBIS PER IL LAGO DI BRACCIANO. GLI IMPIANTI SOTTO OSSERVAZIONE. SANZIONATA LA PERLA DEL TIRRENO ED ACEA PER IMPIANTO NON AUTORIZZATO NEL 2018

di Graziarosa Villani

Più verbali del 2018 per una sanzione amministrativa da pagare in solido tra Comune di Santa Marinella e Acea Ato 2 spa per complessivi 18mila euro per la mancanza di autorizzazione allo scarico del depuratore comunale di Santa Marinella Sud.

Mare a rischio? Sul caso l’Arpa Lazio, da noi contattata, fa presente che per i depuratori urbani la Regione Lazio è autorità competente all’irrogazione delle sanzioni amministrative e che i controlli ai depuratori non si limitano al solo campionamento dello scarico. Sottolinea inoltre che per le sostanze pericolose si applica in genere la sanzione penale.
A seguito dei sopralluoghi e dei verbali che ne sono seguiti la Regione Lazio nelle determinazioni emesse, tre da 6.000 euro l’una di sanzione, specifica che le “giustificazioni addotte non sono sufficienti ad adottare un provvedimento di archiviazione e che pertanto si debba confermare l’esistenza della violazione”.
Evidentemente dal 2018 ad oggi l’autorizzazione sarebbe stata acquisita.

Nella pagina di Santa Marinella infatti del portale Acea si contano tre depuratori tra i quali quello San Marinella Sul che ha una capacità per 25,000 abitanti equivalenti e i cui allacci sono sospesi.

Cosa accade invece al Ladispoli?
Al riguardo Arpa Lazio precisa che il depuratore pubblico del Comune di Ladispoli denominato “Torre Flavia” sversa “direttamente nel Mar Tirreno ed è per questo che viene sottoposto a un controllo da parte dell’Arpa Lazio più serrato e frequente, più volte all’anno con controlli più frequenti specialmente d’estate.
L’impianto di depurazione è stato autorizzato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale e ha una capacità media di trattamento dichiarata di 23.860 mc/giorno, riferita a 90.000 abitanti equivalenti”. Per abitante equivalente si intende la quantità di carico inquinante biodegradabile prodotto ed immesso in fognatura da un abitante stabilmente residente nel centro urbano nell’arco della giornata.
Arpa Lazio precisa inoltre che il depuratore “Torre Flavia” “è del tipo biologico a fanghi attivi, è dotato di unità di pretrattamento, sedimentazione primaria (2 unità), denitrificazione (2 unità), ossidazione/nitrificazione (2 unità), sedimentazione secondaria (2 unità), disinfezione, linea fanghi e microfiltrazione”.

Sotto osservazione anche il depuratore Cobis che serve l’area del lago di Bracciano. Ubicato nel Comune di Roma, località Cesano, sversa nel fiume Arrone ed è stato autorizzato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale. Si tratta di un impianto di depurazione – spiega Arpa Lazio – “del tipo biologico a fanghi attivi ed è dotato di unità di pretrattamento (grigliatura e dissabbiatura), denitrificazione, ossidazione, sedimentazione secondaria, filtrazione, disinfezione (raggi UV/clorazione), ispessimento fanghi. Presenta una portata media giornaliera (Q) di 21600 m3/giorno riferita a 90.000 abitanti equivalenti e una portata di punta nera al primario (3Q) di 64800 m3/giorno (ovvero 750 l/s) Nell’autorizzazione allo scarico del depuratore Cobis sono previsti i valori limite di emissione, espressi in concentrazione e non in funzione della portata”.