La pianta amica del fegato utile per smaltire le tossine nelle stagioni di transizione
L’autunno, periodo di transizione tra il caldo estivo ed il rigore invernale, è la fase in cui la natura si libera di tutto ciò che non le serve più per affrontare al meglio la stagione che verrà. Anche il nostro corpo è partecipe di questo cambio di energia generale e tende a liberarsi dalle tossine accumulate durante l’anno. In tale frangente è di vitale importanza, per il nostro sistema immunitario, che ciò avvenga nel migliore dei modi supportando gli organi emuntori, il fegato in primis. Una corretta pulizia dell’organismo inoltre gioverà anche a livello psichico a lasciar andare tutto ciò che emotivamente non serve più per far spazio al nuovo in vista di una crescita emotiva e spirituale.
AUMENTARE I VEGETALI
“Un modo per disintossicare e proteggere il fegato nelle stagioni di transizione, consiste nel liberarlo dalle tossine aumentando la secrezione della bile che è il mezzo principale con cui vengono eliminate. Molte erbe e rimedi fitoterapici servono per ottenere questo effetto, ma sono efficaci solo se la dieta prevede abbondanti vegetali e relative fibre: aumentare la secrezione della bile è infatti utile unicamente se nell’intestino son presenti fibre a cui essa si può legare, con le sostanze tossiche che porta fuori, per venire espulsa” afferma la naturopata Monica Bertoletti, alias Monique Bert, ideatrice del gruppo fb Medicina Evolutiva, Naturopatia e Detox e coautrice Tiroide Approccio Evolutivo, gruppo fb creato dal dr Andrea Luchi.
UN RIMEDIO ANTICHISSIMO
“Tra i rimedi più antichi ed efficaci per la depurazione epatica, usato da secoli da erboristi di tutto il mondo, c’è Il Taraxacum officinalis, noto anche come dente di leone. – spiega la naturopata – Sia le radici che le foglie sono ricche di principi amari molto utili a sostenere il lavoro del fegato e cistifellea, stimolando anche il lavoro dei reni che, attraverso l’urina, porteranno fuori le sostanze che non servono. É un buon rimedio per prevenire i calcoli biliari e per chi ha il colesterolo alto, dato che aiuta il fegato ad eliminare i grassi in eccesso. Vanta proprietà digestive e leggermente lassative, oltre che essere utile a rafforzare il nostro sistema immunitario.
E’ un’erba che cresce in primavera, stagione in cui manifesta la sua massima potenza, per cui l’uso alimentare è consigliato a fine inverno, dato che il tempo balsamico ne acuisce le proprietà, per il consumo come contorno. Ma fortunatamente esistono altre forme fitoterapiche che ci sono di aiuto sempre, soprattutto a fine estate quando depurarci significa anche rafforzare l’immunità, in previsione della brutta stagione e delle fatiche del freddo”.
UNA PIANTA AMICA DEL FEGATO
“Il tarassaco- sottolinea Bertoletti – migliora la situazione in caso di congestione epatica, infiammazioni dei dotti biliari, epatite, calcoli biliari e ittero. Ha una duplice azione sul flusso biliare: provoca un aumento della produzione e del passaggio della bile nella cistifellea (effetto coleretico), e stimola le contrazioni della cistifellea e il trasferimento della bile nell’intestino (effetto colagogo). Il suo effetto benefico in molte malattie del fegato è legato probabilmente alla sua capacità di eliminare le tossine proprio da questo organo”.
EFFETTI FARMACOLOGICI
“Diffuso in tutto l’emisfero settentrionale, economico e tradizionalmente usato per le sue proprietà coleretiche, diuretiche, anti-reumatiche, antidiabetiche e antinfiammatorie protegge anche dai danni dell’alcool. Alcuni studi hanno dimostrato che gli estratti di diverse parti del dente di leone hanno molteplici effetti farmacologici. Ad esempio, l’estratto acquoso delle radici del dente di leone ha ridotto lo stress ossidativo indotto dall’alcool. L’estratto di foglie allevia il fegato grasso non alcolico indotto da una dieta ricca di grassi e zuccheri, mentre l’estratto di fiori di tarassaco ha recuperato, proteggendolo, il DNA dal danno indotto da specie reattive dell’ossigeno (ROS)”.
RIGENERA IL CERVELLO
“I polisaccaridi del dente di leone sono stati segnalati dagli studi per la loro spiccata attività antiossidante e antinfiammatoria: Il tarassaco ha anche eccezionali proprietà riguardo al rigenerare il cervello. Come amo ripetere spesso anche nelle mie lezioni, ciò che giova al fegato pulisce il sangue e apporta nutrienti in quantità adeguate sia al cuore che al cervello: la detox epatica è infatti un’arma importantissima per l’antiaging encefalica e la prevenzione della neuro degenerazione”.
DIMAGRANTE ED ANTIDIABETICO
“Il tarassaco ha inoltre un effetto disinfiammante sugli adipociti grazie all’attività antiossidante specifica ed è un grande aiuto per il dimagrimento: se ci disinfiammiamo, se depuriamo il fegato, possiamo dimagrire! Il dente di leone offre un profilo convincente di componenti bioattivi con potenziali proprietà antidiabetiche, in virtù delle sue proprietà anti-iperglicemiche, antiossidanti e antinfiammatorie”.
DIURETICO RICCO DI POTASSIO
“Varie specie di Taraxacum sono state impiegate come diuretico per oltre 2000 anni sia nella medicina tradizionale cinese che nella medicina ayurvedica. In francese, il dente di leone è noto come piss en lit, (piscia a letto) una descrizione colorita della sua attività diuretica. Dati etnobotanici e storici suggeriscono che varietà di dente di leone sono state ampiamente utilizzate per le malattie urinarie e renali per migliorare l’eliminazione renale dei liquidi.
E’ una fonte significativa di potassio, così come di altre vitamine e minerali. Contiene tre volte la quantità di potassio in altri diuretici botanici e fornisce più potassio di quello perso dalla diuresi indotta dall’ingestione del dente di leone. Considerando il fabbisogno di supplementazione di potassio che tipicamente accompagna l’uso di un diuretico farmaceutico, il dente di leone potrebbe offrire un contributo di potassio terapeuticamente significativo sostituendo la perdita di potassio indotta dalla maggior parte dei diuretici”.
PROPRIETÀ ANTIBIOTICHE
“La ricerca ha evidenziato le proprietà antibiotiche di questo straordinario rimedio sulle infezioni ricorrenti del tratto urinario femminile, per le quali si usa attualmente l’antibiotico. In particolare gli estratti dalle foglie di Taraxacum officinale presentano attività antibatterica contro alcuni batteri uro patogeni tra cui Escherichia coli, Staphylococcus aureus, Klebsiella pneumoniae e Proteus mirabilis”.
UTILIZZO
“Possiamo usarlo in tintura madre, in estratto secco o in estratto fluido, a seconda delle esigenze del caso da trattare. E’ contenuto nel mio rimedio preferito: Labor Villa Stoddard nr 5, con cui vi suggerisco caldamente di detossificare il fegato in primavera, in autunno ed e ogni qualvolta si ravvisa la necessità, in special modo se avete problemi endocrini). Posologia consigliata: 30 gtt 3 volte al dì, in poca acqua, 20’ prima dei pasti, per almeno un mese.
CONTROINDICAZIONI?
“Il tarassaco officinalis – raccomanda la naturopata – è da evitare se si soffre di gastrite o ulcera peptica. Assolutamente sconsigliato durante la gravidanza o in allattamento, a causa della sua azione depurativa che può danneggiare il nascituro e il latte. Da assumere con cautela ed esclusivamente sotto consiglio medico anche in caso si assumano alcuni tipi di farmaci: come molti altri rimedi naturali, infatti, può interagire con alcuni medicinali in particolare quelli antidolorifici, regolatori di glicemia o diuretici. Da evitare- conclude – anche se si è allergici alle piante della famiglia Asteracee”.
di Miriam Alborghetti