Bonus di 500 euro per l’acquisto di biciclette.
Roberto De Simone, titolare di una fabbrica di biciclette sita in Ladispoli, ha scritto una lettera al ministro dell’ambiente Sergio Costa in merito al “ Decreto di Mobilità” in attuazione in questi giorni. Che definisce un’ottima e nobile iniziativa volta a fronteggiare il problema della viabilità e degli assembramenti sui mezzi pubblici. L’intento del messaggio è quello di portare all’attenzione del ministro due aspetti, fondamentali, di tale iniziativa.
“In primo luogo, sono un po’ perplesso dalla scelta di non comprendere nel Decreto i piccoli Comuni. Nelle piccole città, infatti, la viabilità dovrebbe essere proporzionata al territorio, ma è frequente che ai forti incrementi della popolazione, come nel caso del litorale romano, non siano proporzionati adattamenti alle reti viarie, con tutte le difficoltà quotidiane che da ciò conseguono. Il secondo punto riguarda le modalità di erogazione del bonus.
Dalle ultime notizie emerge che successivamente alla predisposizione dell’applicazione web da parte del Ministero dell’Ambiente, gli utenti scaricheranno un buono spesa elettronico da consegnare al negoziante insieme al saldo, a proprio carico, per ritirare il bene o il servizio. Al di la che, al momento, mentre è tutto chiaro dal punto di vista delle procedure che dovrà seguire il cliente, (conservando la fattura potrà richiedere l’accredito del bonus con effetto retroattivo al 4 maggio), non appare altrettanto chiaro come potrà il negoziante procedere al recupero dell’importo.
Da commerciante e da imprenditore mi chiedo dove i negozianti, prenderanno la forza economica per anticipare l’importo riconosciuto dallo Stato del 60%, considerando che il ricarico su questi prodotti varia dal 25% al 35%. Mi permetto di farLe presente questi aspetti che sono sicuro danneggerebbero seriamente le attività delle piccole e medie imprese che quotidianamente lottano per concorrere con le multinazionali, le quali verrebbero invece favoreggiate con il Decreto di Mobilità applicato in questa direzione. Perché non lasciare che, per tutto il periodo previsto, la richiesta del bonus avvenga da parte del cliente in seguito all’acquisto? Credo che sarebbero soddisfatte tutte le categorie: il cliente otterrebbe comunque il rimborso e il rivenditore non si vedrebbe costretto a rinunciare alla vendita”.
Roberto De Simone