Dario Cecconi: “Intuizioni geniali per una nuova tv”

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Dario Cecconi
PH: Andrea Tosi

La ‘Regina’ dei mezzi di comunicazione deve sapersi rigenerare in un mondo in continuo cambiamento.

La televisione sta cambiando a vista d’occhio, così come cambia di giorno in giorno la società di cui, in larga parte, è lo specchio. Si tratta di un’evoluzione repentina, segnata da trasmissioni dai tempi sempre più veloci e dai toni sempre più accesi, certamente dettati da un’aspra competizione nata con le innumerevoli piattaforme web e social che, negli ultimi anni, cercano di sottrarle il primato di mezzo di comunicazione di massa più utilizzato e amato, in assoluto. Ma che cosa serve alla tv del presente affinché riesca a proiettarsi nel futuro senza rischiare che questo primato le venga sottratto da un momento all’altro e quanto è importante il ruolo di chi scrive per la televisione?

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Cerchiamo di scoprirlo insieme a Dario Cecconi, giornalista esperto di mass media, direttore operativo della produzione multimediale e autore tv, che da Ottobre 2017 gestisce e cura ‘Dentro e fuori la TV’, rubrica fissa di Periodico Italiano Magazine, mensile di informazione e approfondimento culturale, di cui è caporedattore del settore televisione.

 

 

 

Dario Cecconi, di che cosa si occupa principalmente un autore tv?

L’autore tv lavora a stretto contatto con la redazione, firma il programma e si occupa dalla parte creativa, pianificando le puntate da mettere in onda. Si interessa della scrittura dei copioni, della stesura dei testi per i conduttori e della scelta del cast. In più, indica i tempi della messa in onda, cercando di scandire il tutto in diversi momenti televisivi”.

Perciò, quello dell’autore è un ruolo chiave?

Direi di sì. L’autore televisivo ricopre un ruolo di primaria importanza e di responsabilità. Intuizione geniale, scrittura semplice ma lucida, idee chiare sul tipo di pubblico al quale rivolgersi e, di conseguenza, l’individuazione di una fascia oraria in cui il programma deve essere mandato in onda, sono le basi del lavoro dell’autore. Importantissima è anche la sinergia che riesce a creare con gli altri professionisti della squadra di lavoro, con gli ospiti, con il regista”.

La televisione del passato e la tv di oggi, che cosa è cambiato dal punto di vista autorale?

Oggi, ai programmi pensati, sono sempre più spesso preferiti i format acquistati all’estero, in cui, purtroppo, il ruolo degli autori è ridotto al minimo. Mi auguro che il ruolo dell’autore capace, creativo, che riesce a immedesimarsi nello spettatore, che riesce a scrivere, cavalcando in modo intelligente intrattenimento e temi culturali, venga presto rivalutato”.

È vero che la televisione sta rischiando di cedere il passo al mondo del web e alle varie piattaforme social?

Si, il web e le varie piattaforme social stanno prendendo piede sempre più e, in larga parte, hanno già preso il posto della tv. I giovani e i giovanissimi, soprattutto, sono i principali fruitori di questi nuovi strumenti di comunicazione. Se la televisione non sarà capace di rinnovarsi in fretta, di portare dalla propria parte tutto ciò che il mondo digitale ci propone e ci offre, rischierà di perdere il primato di mezzo di comunicazione di massa più utilizzato e amato”.

Dario Cecconi
PH: Andrea Tosi

Che cosa dovrebbe fare la tv per rimanere anche in futuro ‘Regina’ dei mezzi di comunicazione?

La televisione di oggi dovrebbe guardare al futuro puntando, in modo particolare, sulla professionalità e sul talento dei giovani autori televisivi, competenti, dalle intuizioni geniali, che siano capaci di intercettare i gusti di un pubblico sempre più ampio e di utilizzare senza parsimonia tutti i grandi strumenti comunicativi che si hanno a disposizione. Allo stesso tempo, però, dovrebbe recuperare dal passato il rispetto per il pubblico, che in gran parte si è perso. Informare, intrattenere e, più largamente, fare televisione, significa entrare nelle case degli altri e questo dovrebbe esser fatto sempre con grande serenità, con garbo, con rispetto. Accanto all’esigenza di accontentare il pubblico, ci dovrebbe essere anche la volontà di dare spazio ai contenuti e di stimolare il buon gusto e l’intelligenza.

Lei è autore di ‘Dentro e fuori la tv’, una rubrica molto seguita su Periodico Italiano Magazine. Di che cosa si tratta?

Periodico Italiano Magazine è una testata giornalistica web, generalista. Io, con la rubrica ‘Dentro e fuori la tv’ cerco di raccontare, attraverso interviste a tema, i volti del piccolo schermo, andando oltre l’immagine del personaggio televisivo. L’obiettivo è quello di fare un ritratto umano della persona e non solo del personaggio televisivo. In qualità di caposervizio del settore televisione e di autore, ho la possibilità di scegliere gli ospiti da intervistare, i temi da affrontare, infine decidere come condurre l’intervista. Questo è quello che più mi stimola e appassiona. Le mie interviste non sono mai uguali perché ogni persona racconta una storia e porta con sé un bagaglio professionale, personale e di emozioni che nessun altro può avere. Mi concentro molto sul talento particolare che ciascuno dei miei ospiti possiede, sulla loro interiorità e sul loro modo di raccontarsi.

Che cosa significa per lei scrivere?

Sono convinto che lo ‘scrivere’ sia una dimensione dell’essere, uno stato esistenziale che libera energie. Principalmente, sono la creatività, l’emotività, la tensione espressiva, la visionarietà di un’idea, a muovere la penna. Tutte cose che non si imparano. Gli elementi base che stimolano tecnica e creatività sono: la capacità e la volontà di ascoltare, la consapevolezza di avere un messaggio chiaro da dare e l’interesse generale per la lettura, perché se non ti piace leggere non puoi riuscire a scrivere bene”.

Dario CecconiQuali sono i suoi programmi televisivi preferiti?

I programmi pensati, che mettono in risalto, in modo semplice ma intelligente, la cultura artistica, letteraria, scientifica, senza troppe pretese. Generalmente, io preferisco i programmi ‘contenitore’, in cui possiamo trovare di tutto, dai momenti di divertimento a quelli di riflessione e in cui si stabilisce un rapporto diretto, immediato e trasparente con il pubblico. Li preferisco di gran lunga ai format importati”.