Il mondo dello store fondato dal grande regista nel 1989, dedicato all’horror, alla fantascienza, ai gialli e al mistero.
di Fabio Picchioni
È la sera di Halloween, e siamo in via dei Gracchi, nel negozio “Profondo Rosso” di Dario Argento, per un’intervista a tre voci: a condurci nella notte romana all’insegna dell’oscurità, non solo il saluto di Dario ai lettori de “L’Ortica”, ma anche il regista Luigi Cozzi e Jacopo Mariani, attore in Suspiria e Profondo Rosso.
Jacopo, sei stato un attore bambino di Suspiria, e il piccolo Carlo di Profondo Rosso. Come stai?
Bene: mi ritengo una persona fortunata, ho lavorato in produzioni che sono un vanto per me e per il cinema italiano. Sicuramente i due film che ho fatto con Dario, sebbene si conoscesse da poco il suo talento, mi hanno sorpreso e aiutato nella mia carriera. Sono
due cult ancora oggi, a 40 anni dalla loro uscita nelle sale.
Luigi, sappiamo che il negozio di Dario Argento è frutto della vostra collaborazione. Com’è nata l’idea?
Abbiamo inaugurato la location il giorno di Halloween del 1989: l’attività ha compiuto 30
anni esatti. Un po’ invecchiati, ma siamo ancora qui. Dario, ai tempi, si chiedeva perchè gli effetti speciali e le scenografie dei suoi film dovessero andare perdute, e dall’altro canto, condivideva con me la passione per l’horror. Andavamo spesso a Londra e New York nei negozietti a tema, così abbiamo preso spunto decidendo di aprirne uno a Roma. Un punto d’incontro per tutti gli appassionati del genere.
Il genere horror di questi tempi non riscuote consensi particolari. Pensi che qualcuno potrebbe invertirne le sorti?
Il cinema è cambiato tantissimo, come è cambiato il mondo da allora. Oggi è un prodotto di consumo mentre prima era più artigianale, anche per le grandi compagnie. Gli italiani pensano sia inutile fare “quei film che gli americani fanno troppo bene’.
Il cinema è troppo commerciale?
Si. Il nostro nasceva dalla passione, il periodo vissuto con Dario è stato fantastico.
In Italia tutti i suoi film hanno avuto un grande successo di pubblico ma la critica lo ha
incredibilmente snobbato: il suo primo premio lo ha vinto quest’anno. E’ ridicolo.
Un regista di fama mondiale di cui si sono ricordati solo ora?
A quanto pare sì: lui era già famoso in tutto il mondo con film che hanno fatto storia. Non
hanno mai dato un premio neanche ai suoi collaboratori, se solo pensiamo alla fotografia
e alla scenografia di Suspiria. La musica, poi: i concerti di Simonetti sono tuttora soldout, e lui gira il mondo a suonare i pezzi che resero famosi i film di Dario Argento.
Buonasera Maestro, cos’è per lei il cinema?
“Anzitutto, spero che abbiate passato un buon Halloween. Ma siate felici, divertitevi e scherzate ogni giorno. Com’è il cinema che amo? Ho una profonda passione per qualsiasi genere cinematografico, anche per quello che non è propriamente di qualità. In tutte le sue forme gli riconosco della bellezza. Quello italiano? Non è malaccio”.