DANNEGGIATI DAL VACCINO COVID 19: “SEMPRE MENO INVISIBILI”

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vaccinazione
Healthcare cure concept with a hand in blue medical gloves holding Coronavirus, Covid 19 virus, vaccine vial

“La verità è come l’acqua di un fiume, scorre da sé, non si può cambiare, segue il suo corso e alla fine giunge sempre al mare”.

di Miriam Alborghetti

Queste sono le parole che Alessandro Amori, il produttore del documentario di Paolo Cassina Invisibili, ripropone in ogni post sulla sua pagina FB in cui annuncia l’ennesima proiezione del lungometraggio (siamo ad oltre 400!) che dà voce a coloro che sono rimasti danneggiati dopo essere stati sottoposti al vaccino Covid-19.

E come tutti i danneggiati, dimenticati e abbandonati. No, non chiamateli “no vax” come qualcuno ha fatto con intento denigratorio. Magari lo fossero, perché oggi probabilmente starebbero in salute o le loro madri non ne piangerebbero la morte. Come nel caso di Runa Cody, il diciottenne di Manziana deceduto per pericardite fulminante dopo 55 giorni aver ricevuto la seconda dose del vaccino Pfizer, su cui un giudice per le indagini preliminari ha messo una pietra tombale negando la possibilità di proseguire le indagini.

Sono storie di persone che hanno creduto nella bontà del vaccino, vite spezzate di innocenti la cui unica “colpa” è quella di aver avuto “fiducia nella scienza” o aver ceduto al ricatto di Stato “o ti vaccini o vieni privato del diritto di lavorare”, cittadini che i responsabili del più grande crimine commesso contro i diritti umani dal dopo guerra ad oggi, vorrebbero silenziare attraverso la censura, la negazione e persino la diffamazione. Ma la forza della verità è prorompente.

Un documentario, nato dal basso, con pochi mezzi, proiettato la prima volta in una villa nelle colline ceriti, come un ruscello che scende a valle diventando via via un fiume in piena, ha fatto il giro d’Italia, con un crescendo di visualizzazioni on line nell’ordine delle centinaia di migliaia e di proiezioni in sale, teatri, cinema. Proiezioni seguite da dibattiti di altissimo livello con medici, avvocati e giuristi e rappresentanti delle forze dell’ordine. Dulcis in fundo, è stato tradotto in francese, inglese e spagnolo affinché la verità possa arrivare ovunque nel mondo.

Era dunque inevitabile che nel momento in cui il documentario è diventato “un caso” non più oscurabile e i danneggiati “sempre meno invisibili” (titolo di un testo relativo a un reportage di prossima uscita su Byoblu – La TV dei cittadini) qualcuno intervenisse per tentare di imbavagliare e persino per delegittimare sia gli autori che i danneggiati intervistati.

Infatti il documentario è stato censurato da YouTube; a Casarza Ligure la sua proiezione ha suscitato l’ira del capogruppo in regione del PD. Reazione censoria ancor più eclatante a fine dicembre 2022, a Genova, con tanto di intervento di Matteo Bassetti: “Trovo gravissimo che possa essere rappresentato nella sede del Comune di Genova un documentario censurato da YouTube, che prende in considerazione fake news. Mi auguro che si eviterà di proiettarlo e che il sindaco Marco Bucci voglia intervenire su questa situazione ed evitare che tutto questo avvenga”.

La mannaia della censura ha colpito pure a Roma per opera della giunta Gualtieri che con una delibera ad hoc ha revocato l’uso della sala in Campidoglio. Tuttavia più Invisibili è stato boicottato, più si sono moltiplicate le visualizzazioni e le richieste di proiezione al punto che in una chiesa di Verona 700 persone si sono radunate per guardare e discutere il documentario. In tale contesto la Tv generalista non ha più potuto ignorare.

Ed è così che su Invisibili si accendono i riflettori di Fuori dal Coro. Cosa che deve aver dato parecchio fastidio: il 26 marzo scorso la credibilità di Invisibili viene attaccata senza contraddittorio dal conduttore di ZonaBianca, Giuseppe Brindisi e da un suo ospite, il dottor Bacco. Il documentario viene accusato di “rilanciare questa falsa leggenda”. Incalza l’ospite medico: “è una vera e proprio farsa fatta dall’ala più estrema dei no vax, andando a cercare personaggi che si inventavano tutte le patologie possibili immaginabili…”. Insomma il solito teatrino a cui oramai siamo avvezzi, in cui chiunque non sia allineato alla narrazione del vaccino salvifico viene sottoposto alla pubblica gogna. Gli autori di Invisibili non ci stanno a veder infangata la propria reputazione e hanno depositato una denuncia. “…vista la portata lesiva dei contenuti diffamatori emersi nella trasmissione, – ha spiegato l’avvocato Martina – si è reso necessario depositare denuncia per condotte diffamatorie che espongono produttore e regista al pubblico ludibrio ed al biasimo generale, con offese alla loro reputazione personale e professionale.” Il fine della denuncia è anche quello di “tutelare la reputazione dei danneggiati che appaiono nel documentario e anche le migliaia e migliaia di danneggiati che per evidenti motivi non hanno trovato spazio all’interno del dibattito mediatico e che continuano a veder negate e minimizzate le loro patologie e rifiutata la loro correlazione con i vaccini anti-covid19”.

Quanto alla “falsa leggenda” degli effetti avversi, rammentiamo che:

1. “Gli eventi avversi gravi sono stati ampiamente sottostimati negli studi randomizzati. Questi danni erano molto comuni negli studi sulle dosi “boost” dopo una vaccinazione completa e in uno studio sulla vaccinazione di persone precedentemente infette”. Così Peter Gotsche, uno dei massimi esperti di revisioni sistematiche della letteratura, tra i fondatori della Cocharane collaboration.

2. La mancanza di una seria farmacovigilanza attiva è un dato di fatto, e basarsi su dati derivanti da segnalazioni spontanee è ascientifico.

3. Incontestabile è l’utilizzo scriteriato dell’algoritmo dell’OMS per la correlazione causale tra vaccinazione ed eventi avversi. In Italia utilizzando l’algoritmo, più del 95% delle morti per vaccino sono attribuite ad altra causa (cit. Prof Paolo Bellavite).

4. AIFA, secondo le inchieste di Marianna Canè e Mario Giordano, ha compiuto una sistematica opera di insabbiamento delle reazioni avverse taroccando persino i grafici per tutti i primi 6 rapporti di farmacovigilanza da gennaio a giugno 2021. A suggerire la strategia sarebbe stata Anna Rosa Marra, che il 25 gennaio 2023 è stata “premiata” dal ministro Schillaci che l’ha promossa a direttore generale dell’agenzia.

Se ancora qualcuno avesse dei dubbi in merito agli eventi avversi gravi provocati dalla vaccinazione covid 19, Karl Lauterbach, Ministro della salute tedesco, il 12 marzo 2023 ha ammesso che gli effetti collaterali si stanno rivelando causa di “disabilità gravi” e spesso “permanenti”. E ha lanciato la bomba: la frequenza con cui tali effetti collaterali, invalidanti e permanenti, si verificano è pari a 1 su 10mila. Ripeto: 1 su 10mila.