Daniela Alibrandi: “i miei primi 10 anni da scrittrice”

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Nessun segno sulla neve

Compie 10 anni Nessun segno sulla Neve, l’esordio letterario di Daniela Alibrandi. Per l’occasione, l’autrice di numerosi bestseller, ci racconta un capitolo della sua vita che l’ha vista eccellere nel mondo della letteratura. La cronaca di una bellissima avventura. Nel chiederle di definirsi in una frase, lei di se stessa dice: «La mia passione è la scrittura, e sento moltissimo l’importanza della famiglia».

Come sei diventata una scrittrice?
La mia vita, incentrata sulla famiglia e sulla carriera, per un infortunio si è fermata. Sapevo da tempo che la mia strada era un’altra, è stata l’occasione per cominciare a scrivere il mio primo romanzo, che nel 2010 hanno dato il via a questa bellissima avventura.

Secondo te la scrittura può essere utile per razionalizzare i momenti più dolorosi dell’esistenza?
Fin da piccola mi sentivo una scrittrice, quando leggevo Piccole Donne mi identificavo nel ruolo di Jo, poi la vita frenetica che mi sono scelta mi ha distolto dal sogno fino a 10 anni fa. Sicuramente la scrittura aiuta ad alleviare il dolore conseguente a delle decisioni da prendere. Quando ho compreso che il mondo continuava a girare nonostante me, mi sono abbandonata all’ispirazione, cominciando il mio primo grande successo Nessun segno sulla Neve, era il 18 dicembre 2010.

Come è nato questo tuo primo grande successo?
Con le prime frasi del libro, come un fiume in piena, incontenibile sono venuti fuori i personaggi, le storie che si intrecciano con le esperienze personali.

Il tuo romanzo preferito?
Il primo figlio! Nessun Segno sulla Neve

A distanza di 10 anni, confermi che è la scrittura la tua strada?
É stata una decisione drastica ma non sono pentita di essermi dedicata solamente alla passione per la scrittura.

L’ora migliore per scrivere?
Il tramonto, il momento nel quale che ogni giorno muore a modo suo, come gli esseri umani. Allora tiro le somme di ciò che ho provato e di quello che voglio fermare. Sarà che   vivo in riva al mare, e lo spettacolo al tramonto è unico. È un momento tutto mio, Il mio mondo dove nessuno può entrare. Comunque quando sono inspirata fuori può esserci il sole, la notte, chiunque. Nulla conta finché non ho concluso.

Cosa serve per essere uno scrittore?
Serve umiltà anzitutto e poi sincerità verso il lettore. Saper sviluppare una storia nella coerenza tra personaggi e ambientazione creata, dove empatia dei sentimenti, immedesimazione, finzione letteraria e autobiografia si fondono. Certo, nella mia attività di scrittrice è capitato che qualcuna di queste componenti abbia preso il sopravvento sulle altre.

É facile farsi venire un’idea?
Nella mia esperienza l’idea arriva sola, il personaggio arriva e lo seguo. Non sono io a crearlo. Non ho una tecnica, seguo d’impulso. C’è a chi piace scrivere e chi è uno scrittore.

Dal tuo primo libro, Nessun segno sulla Neve, arriviamo all’ultimo, Viaggio a Vienna, di che si tratta?
Uscito in ottobre, è un libro introspettivo dove una donna si trova in uno stato di coma e viene sollecitata a ricordare, soprattutto il viaggio intrapreso a Vienna. Coinvolgente.

La tua vita si può definire un romanzo?
Potrebbe essere vista come un romanzo, sono nata in Italia, ho vissuto in America, sono tornata, un bagaglio personale e professionale fitto, ma non scriverei mai la mia storia, sono riservata. In tutti i libri c’è qualcosa di me, in ogni personaggio condivido le mie emozioni.

Per il 2021 cosa ti auguri?
Dal 2020 ho avuto grandi soddisfazioni dal punto di vista letterario, tra cui 2 premi importanti, presenterò a breve un libro dedicato ai bambini, mi auguro di continuare così.

Nessun Segno sulla Neve

Daniela Alibrandi

18 dicembre 2010
Premio Circe 2013
Riedizione 2015 – Edizioni Universo
Pagine: 286
Un thriller psicologico, la cui trama inizia ai giorni nostri e porta a un avvenimento criminoso mai risolto, avvenuto nel 1968. Una storia che sembrava dimenticata e sepolta, torna ad essere attuale per lui, ora brillante e stimato oncologo di mezza età, quando in caldo pomeriggio settembrino, si diverte a navigare in internet insieme al figlio.
Un viaggio interiore intriso di profonda nostalgia, ricordi e passione. Il romanzo offre un affresco fedele della vita italiana durante quegli avvenimenti sociali e politici che segnarono in maniera indelebile un’intera generazione.