Cerveteri
Quando eravamo ragazzini, io e mio fratello, alla fine della scuola, andavamo al mare. Tutti i giorni mia madre, prima di andare a Cinecittà, lasciava sul comò una moneta da cinque cento lire. Ve la ricordate? D’argento, con le caravelle? Noi facevamo due conti. Se quel giorno, oltre al biglietto del treno, ci andava di prendere il gelato, un panino o la pizza, andavamo a Fiumicino. Se rinunciavamo a qualche cosa, prendevamo il treno per Ladispoli-Cerveteri. Era un tragitto un po’ più lungo ma poi avevamo a disposizione bellissime spiagge, nere e larghe come autostrade. Il mare sembrava quello tropicale, con colori bellissimi, e lontano si intravedevano monti ricoperti di verde. Ladispoli, Cerveteri era il secondo nome al quale non facevamo caso, era un paese che non aveva per noi molte attrattive, fino a quando un giorno, prima delle vacanze scolastiche, la madre superiora venne a dirci il luogo della prossima gita: Nettuno e il Santuario di Santa Maria Goretti. Intendiamoci, io non avevo niente contro l’uno, né contro l’altro, ma era da quando frequentavo l’Istituto delle suore Orsoline che la nostra gita si svolgeva sempre lì. Non ne potevamo più, perciò quel giorno mi alzai e parlai anche a nome delle mie compagne di classe, che vergognose e spaventate, non si opponevano al volere della madre superiora. – Madre – dissi – Siamo stufe di vedere sempre gli stessi posti. Sono già dieci volte che ci andiamo e non ne possiamo più. Facciamo un’altra gita e visitiamo un altro posto! Seguirono un’ovazione e battiti di mano, che la Direttrice azzittì con gesto imperioso, e rivolgendosi a me disse: – Sentiamo, signorina Bonetti, cosa hai da proporre! Parla! Intanto, domani vieni accompagnata da tua madre e in più avrai una nota di biasimo in condotta. – Propongo Ladispoli-Cerveteri! – esclamai senza farmi intimorire. Quelli furono i luoghi che mi vennero in mente subito, e li pronunciai incurante di quel che mi attendeva. Passata la buriana, però fui accontentata. La gita si fece proprio lì. Passammo una mattinata sulla spiaggia e visitammo la Banditaccia, la Necropoli Etrusca e la Via degli Inferi. Il panorama che si vedeva dai monti Ceriti era magnifico: i boschi e in lontananza il mare. Rimasi incantata e fu un amore a prima vista. Dentro di me dissi: “Quando sarò grande mi farò una casa a Cerveteri, perché è il posto più bello del mondo”. Mantenni la promessa. Ora la mia vita si svolge tra Roma e Cerveteri. E sono trascorsi quarant’anni!
Anna Bonetti