I ragazzi dell’I.C. Ladispoli 1 incontrano il Presidente Dell’Associazione Culturale “SUODALES”
Venerdì 21 Aprile, la classe terza A , della Scuola secondaria di primo grado del nostro Istituto, diretto dalla Prof.ssa Enrica Caliendo, ha incontrato il Dott. Giulio Ranaldi, presidente dell’Associazione no profit “SUODALES”. Si tratta di un’associazione culturale, che pone in essere attività di promozione dell’arte e della cultura, che si occupa di organizzare corsi e di sollevare l’attenzione su tematiche sociali di varia natura, che diffonde l’educazione ambientale e civica.
Il Dott. Ranaldi ha infatti tenuto un focus in via telematica sulla Seconda Guerra Mondiale. Tale percorso si innesta all’interno del più ampio progetto “ Agenda 2030”, al punto n. 16 : Pace, Giustizia, e Istituzioni solide, coordinato dai professori: Biscotti Francesca, Danzi Gabriele, Corsi Cinzia e da tutto il Consiglio di classe Gli studenti hanno potuto interagire mediante delle domande alle quali il Professore , ha risposto cercando di soddisfare interesse e curiosità di tutti. Sono stati affrontati temi importanti quali : la situazione sociale in Italia in quell’epoca e come è stato possibile fabbricare tonnellate di munizioni in una situazione così precaria ; il ruolo dei partigiani; adolescenti e nazismo; adolescenti ebrei; significato della scritta “ Arbeit macht frei” e tante altre domande volte a suscitare la loro curiosità intellettuale, aiutarli a combattere l’indifferenza, promuovere il loro pensiero critico. Dalla II Guerra Mondiale ai Diritti Umani , un viaggio insomma, attraverso la memoria storica di quanto vissuto dai nostri nonni, perché tutto questo non accada mai più! Far conoscere ai giovani la tragedia che si è consumata durante la guerra, significa attualizzarne il senso, alimentare la memoria, esortarli a riflettere sul possibile pericolo che quanto accaduto possa ripetersi. Oggi più che mai, alla luce di quanto stiamo vivendo, vista la grande sete e la profonda necessità di tornare alla normalità, occorre far crescere nei giovani, la consapevolezza di quanto sia fragile la Pace e quanto questa necessiti di impegno continuo per permettere ai popoli di vivere con serenità il proprio presente e guardare con ottimismo al futuro.
Per questo, dare informazioni e fornire dati sulla definizione e sulla diffusione della violenza e sulle sue caratteristiche; mettere a fuoco gli stereotipi più comuni sui soggetti autori di violenza; creare consapevolezza sui comportamenti e gli atteggiamenti violenti che connotano una “cultura della sopraffazione” ; promuovere una cultura della prevenzione e della non violenza nei rapporti sociali, sono a nostro avviso, obiettivi di grande importanza che non vanno mai trascurati ma al contrario, devono diventare uno stile di vita, una ricerca continua e non una ricetta per stare tranquilli. La nonviolenza è tutt’altro che debolezza e rassegnazione. È lotta. È forza morale, è forza della cooperazione!
Marianna Miceli
(Docente dell’Istituto)