Dal caucciù al nylon: oltre un secolo di innovazione

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Sempre un passo più avanti… riabilitazioni protesiche 2.0
a cura di Alberto Nastri Odontotecnico
2°parte

Alberto Nastri Odontotecnico
Alberto Nastri
Odontotecnico

E’ sotto l’occhio di tutti il costante progresso che le tecnologie digitali (ad esempio le stampanti 3D) stanno avendo nei più svariati settori della nostra vita.

Da quello automobilistico al design, da quello cinematografico a quello sanitario, innumerevoli sono le loro applicazioni e con esse i miglioramenti che ne conseguono.

Non da meno è l’industria dentale che già da diversi anni, attraverso una tecnologia denominata CAD (Computer Aided Design) CAM (Computer Aided Manufacturing) consente al team odontoiatra-odontotecnico di progettare e realizzare molteplici lavorazioni protesiche in particolar modo tutte le applicazioni in campo implantologico.

Anche se può sembrare anacronistico pure in quest’epoca di odontoiatria digitale c’è ancora una notevole richiesta di protesi mobili (dentiere) da parte di quei pazienti che per vari motivi (salute, economici o più semplicemente restii verso un intervento chirurgico) non accedono a soluzioni di tipo implantare.  Nasce così attraverso la ricerca di importanti industrie dentali quella che può essere definita la protesi mobile 2.0, un progetto denominato DIGITAL-DENTURE.

Con questo sistema l’odontoiatra e l’odontotecnico possono disporre di un flusso lavorativo completo per realizzare la protesi con metodo computerizzato. L’Odontoiatra, partendo da impronte preliminari rilevate in maniera tradizionale (paste) o con sistema di lettura ottica intraorale acquisisce le informazioni necessarie per la realizzazione del lavoro. Nel primo caso il modello in gesso realizzato verrà scansionato con uno scanner specifico ottenendo una immagine virtuale dalla quale partire; nel secondo caso sarà lo stesso odontoiatra ad inviare l’immagine del cavo orale con tutti i necessari dati del paziente, compresa la forma del viso, al software di design (fase CAD).

Sulla base di queste informazioni ottenute si progetterà un prototipo protesico con il quale effettuare delle prove indispensabili con il paziente quali controlli di precisione, fonetici, estetici, ecc. Ultimata questa fase il prototipo realizzato e corretto verrà inviato ad una unità di fresatura che provvederà a realizzare in maniera precisa ciò che è stato progettato (fase CAM).

Anche i materiali utilizzati in queste lavorazioni rispecchiano un nuovo processo tecnologico; resine non più tradizionali, ma materiali innovativi di alta qualità composti da resine di derivazione termoplastica ed inerti nel cavo orale.

Sicuramente questo sarà il futuro, ma l’utilizzo di questa tecnologia così come per il nylon e le resine tradizionali non potrà mai prescindere da una attenta e sensibile valutazione delle problematiche soggettive dei pazienti. Quindi il risultato di una eccellente risoluzione protesica si realizza attraverso la stretta collaborazione paziente-odontoiatra-odontotecnico ancor prima della tecnologia e del materiale utilizzato.