Cultura e viaggi: come passare il tempo

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CyberMusei: l’Altare della pace di Augusto

Uno degli aspetti positivi della quarantena è sicuramente quello di trovare finalmente il tempo per migliorare noi stessi e arricchire la nostra mente. Lettura e attività fisica sono ottimi per mantenere equilibrati e sani sia la mente che il corpo, d’altra parte “Mens sana in corpore sano, come disse Giovenale nelle sue Satire. Ma anche l’occhio vuole la sua parte e, grazie alla Rete, oggi è possibile visitare i musei più famosi al mondo.

A Roma, tra gli altri, vediamo l’Ara Pacis: il meraviglioso Altare della pace di Augusto, fatto costruire nel 9 a.C. da Augusto stesso, davanti  a cui, probabilmente, passiamo un’infinità di volte nell’arco della nostra frenetica giornata, ma non abbiamo avuto mai il tempo di andare a visitarlo, neanche approfittando delle Notti dei Musei, che, ogni prima Domenica del mese, offrono gallerie e visite completamente gratuite.

L’Altare, in origine coloratissimo, è di forma quasi quadrata, venne fatto costruire in onore della celebrazione delle terribili guerre civili, in origine su Campo Marzio e dedicato alla dea Pace. Al suo interno spesso lo stesso Imperatore ( in origine Ottaviano, nato a Roma nel 63 a.C. e nel 27 a.C. Augusto, titolo conferitogli dal senato ) praticava dei rituali, durante le più solenni festività. Accanto, si suppone fosse presente un orologio solare, che rifletteva la sua ombra sull’Ara Pacisproprio nello stesso giorno del compleanno dell’Imperatore, insieme al ‘Mausoleo di Augusto’ : un enorme monumento funerario, a pianta circolare, costruito nel 28 a.C., architettato su più piani e in cui venne seppellito Ottaviano, insieme con la sua famiglia.                                                                                                                                                                                             Le zone in cui vennero costruiti erano soggette alle inondazioni del fiume Tevere e i monumenti finirono per deperire e sprofondare, svanendo anche dal cuore e dalla memoria dei suoi contemporanei.                                                                                                                                             Solo all’inizio della seconda metà del XVI secolo ne riemersero i resti e la sua ricostruzione venne intrapresa 1937, quando Mussolini recuperò i frammenti del monumento sparsi per il mondo (Firenze, Parigi, Vaticano) e li ricollocò nei pressi del Lungotevere proteggendoli con una teca. Successivamentevenne ricostruita la struttura protettiva che isola il monumento dai raggi solari.                                                                                           Molto interessante su questo tema è “l’inchiesta romanzata, definita così dal suo stesso autore de ‘I misteri dell’Ara Pacis, di Paolo Biondi.

Per mezzo dei nostri smartphone, pc e tablet, possiamo ‘passeggiare’, rimanendo comodamente a casa, anche per i Mercati di Traiano, a Roma; per le sale del Museo egizio, a Torino; gli Uffizi di Firenze; la meravigliosa Reggia di Versailles; tornando a Roma, i Musei Vaticani e la Cappella Sistina; la casa di Anna Frank, ad Amsterdam e così tantissimi altri.

Dunque “Affrettatati lentamente” ci dice il nostro Augusto, com’era la sua idea del perfetto generale, prudente e mai spavaldo, e continuiamo a viaggiare anche, e soprattutto, in questo difficile momento, ma restando a casa.

 

Flavia De Michetti