COVID, PIÙ TAVOLI SUL SUOLO PUBBLICO

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AIUTARE I RISTORATORI IN GINOCCHIO DA OLTRE UN ANNO. LADISPOLI: IL SINDACO GRANDO GIOCA D’ANTICIPO. A CERVETERI IL COLLEGA PASCUCCI SI DICHIARA FAVOREVOLE ALL’INIZIATIVA.

«Sì a tavoli su strade e aree verdi». Alla fine il sindaco di Ladispoli tende la mano ai ristoratori in un momento decisivo – si spera – per le prime riaperture. Sul nuovo decreto c’è da giurarsi che fino all’ultimo il Governo ne discuterà cercando di trovare la quadra. Prima i clienti previsti solo all’aperto (un ristorante che non ha spazio praticamente è tagliato fuori e sarebbe destinato perdere ancora) poi in minima parte anche dentro.

Intanto i poveri commercianti non sanno cosa fare, se attrezzarsi, se procedere con le ordinazioni varie, per loro a quanto pare esiste un limbo perenne più vicino all’inferno che al paradiso. Forse dal 1° giugno, nella zona gialla, le attività dei servizi di ristorazione sono consentite anche al chiuso, con consumo al tavolo, dalle ore 5:00 fino alle ore 18:00, o fino a un diverso orario stabilito con deliberazione del Consiglio dei ministri. Dal 26 aprile nella zona gialla probabilmente saranno consentite le attività dei servizi di ristorazione con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto, anche a cena, nel rispetto dei limiti orari agli spostamenti. Si vedrà.

Intanto Alessandro Grando, sindaco di Ladispoli, gioca d’anticipo offrendo la disponibilità a garantire provvedimenti più generosi sull’utilizzo dell’area pubblica. Nell’incertezza generale è incerto anche il modus operandi. E poi bisognerà analizzare caso per caso perché non ci sono spazi adeguati in prossimità di tutte le attività di ristorazione. Però è una mano tesa verso un settore sfiancato (da oltre 14 mesi ormai) e che laddove fosse possibile, potrebbe aprire a nuove possibilità. Come poter collocare ad esempio tavolini e sedie all’interno di giardini pubblici o su marciapiedi ampi.
Subito una premessa. «Ci sono delle regole inderogabili da rispettare – ha detto Grando – come quella relativa al codice della strada. Si deve lasciare un metro e mezzo sul marciapiede per il passaggio pedonale. Siamo pronti a parlarne comunque con le varie categorie». I titolari di ristoranti, pub e bar, oltre un centinaio in città, vedrebbero di buon occhio l’accrescimento della superficie esterna dei dehors senza pagare la tassa per l’occupazione del suolo pubblico. Alcune zone lo consentirebbero di più, altre meno. Difficile ad esempio posizionare tavolini e sedie sulle vie limitrofe del corso principale viale Italia. L’idea è anche quella di un’isola pedonale in centro magari solo alcuni giorni della settimana.
La riapertura “a metà” di bar e ristoranti, consentendo di servire i clienti solo a chi dispone di distanze all’aperto, naturalmente viene visto come un trattamento iniquo. Vale a Ladispoli, vale nel resto del Paese. «Ne discuteremo in questi giorni – promette il sindaco ladispolano – anche se prima vorrei leggere il testo dell’imminente Dpcm che va verso la riapertura già il 26 aprile. Poi avvieremo un confronto con i nostri commercianti per capire quali soluzioni adottare per sostenerli, anche se si dovrà valutare situazione per situazione». L’opposizione non vuole creare alcun ostacolo. «Il settore della ristorazione – interviene Giuseppe Loddo, consigliere comunale della lista Si Può Fare – è tra i più colpiti e riguarda una fetta importante dell’economia locale e nazionale. Mi auguro che l’amministrazione comunale snellisca i tempi e gli iter procedurali per concedere più metri sul suolo pubblico a quelle attività che non hanno spazi esterni pertinenziali. Questo non significa legalizzare la corsa al tavolino selvaggio ma offrire l’opportunità agli imprenditori di riuscire a sopravvivere dopo mesi di chiusura forzata. Tutto ciò senza perdere di vista il contrasto al Coronavirus, mettendo in campo un patto sociale di solidarietà per consentire la ripresa».
E Cerveteri? Anche il sindaco etrusco Alessio Pascucci si dice favorevole ad allargamenti vari di occupazione suolo pubblico e si pronuncerà non appena il Decreto sarà di dominio pubblico.

Cristiano Cimarelli