Covid-19: Avanzare Con prudenza Verso la fase 2

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“Adelante, Pedro, si puedes. […] Ma muito con juicio” (I Promessi Sposi, cap. XIII)

 

Dottor Professor Aldo Ercoli
Dottor Professor
Aldo Ercoli

Abbiamo sbagliato a chiuderci tutti in casa per due mesi?  Andavano solo separati i nonni dai bambini, lasciate dentro soprattutto le persone più fragili perché malate, gli ottantenni con più patologie, gli immunodepressi, soprattutto tutti coloro che vivevano nelle case di riposo?

Questo è il mio pensiero. E non lo dico oggi: “del senno di poi son piene le fosse”.

Converrete con me che la mia, seppur a bassissimo volume, sia stata sin dall’inizio una voce critica.

Ricordate quando ho citato Cicerone: usque tandem abutere patientia nostra? (fino a quando abuserete della nostra pazienza?).

E non ce l’avevo con Catilina che pure aveva i suoi motivi per ribellarsi.

Così come Gaio Mario sconfitto da Silla. Ah la Storia! Dovremmo imparare a studiarla a 40 anni. Non impariamo mai da lei, noi rimandati sempre alle “calende greche”. Ricordate quell’altro articolo dal titolo “E continuano a chiamarli scienziati” parafrasando quello di un celebre western (E continuano a chiamarlo Trinità).

Credo di essere stato coerente, senza fare sconti a nessuno pur nelle drammaticità dell’evento morboso pandemico.

Quando ho visto in TV e sui giornali tutto un fiorire di “eccellenze” cattedratiche di virologi, epidemiologici, igienisti, asserire tutto ed il contrario di tutto, spesso in contrasto tra loro…quando sempre in TV, ho ascoltato e visto messaggi allucinanti sulla scarsa pericolosità del nuovo Coronavirus, sulla relativa importanza e necessità di indossare mascherine…quando qualcuno ha sentenziato che il virus dalla Cina non sarebbe mai arrivato qui da noi, sarebbe stato più probabile (al momento) essere colpiti da un meteorite o da un fulmine che dal virus coronato…ebbene sì….mi sono messo le mani nei miei tanti (e ora lunghi) capelli bianchi. Eccezioni, seppur rare, ce ne sono state. Andrea Crisanti, il medico romano che lavora a Padova, è quello che ha compreso subito che andavano rintracciati gli asintomatici (Vo Euganeo) perché untori incolpevoli e involontari.

Ha nettamente migliorato le sorti sanitarie del Veneto grazie anche ad una efficace medicina territoriale (medicina di base) che ha operato in stretta sinergia con gli ospedali. Anche l’Umbria pur favorita dalla sua verde distribuzione abitativa e un bel po’ lontana dall’epicentro virale, si è comportata alla stessa maniera, facendo tamponi, somministrando le prime cure a casa dei pazienti senza affollare gli ospedali.

Luciano Gattinoni, un eccellente medico anestesista-rianimatore che lavora a Gottingen in Germania, ha anche lui messo il dito nella piaga.

Ha criticato una comunicazione poco chiara, il tono apocalittico per essere ascoltati, il nascondersi dietro il parere degli “scienziati”. Ma il virus sconosciuto avrebbe consigliato più prudenza e non opinioni contrastanti e sovente strampalate.

La medicina del territorio, quella affidata ai medici di famiglia, è la prima vera barriera contro ogni affezione morbosa.

La Germania aldilà del massiccio numero di sale rianimazioni e ventilatori, non è seconda a nessuno in questo campo.

Vi sono stato 5 volte, così come in Gran Bretagna e Francia, un po’ meno in Spagna

Le vere eccellenze universitarie ed ospedaliere le abbiamo anche noi come in Inghilterra ma sono “ospedalocentriche” con scarsi collegamenti con chi opera territorialmente. Ora è il momento di fare tesoro di quello che è stato e lasciare stare le polemiche. Si deve uscire scaglionati perché il virus che è circolato sia meno nocivo, sempre con la mascherina e rispettando le distanze. E’ bene approfittare del benefico sole estivo nelle ore più idonee (fino alle 11 la mattina e dopo le 15 il pomeriggio).

E’ necessario evitare raduni, assembramenti e, almeno per un mese, anche le riunioni conviviali familiari o tra amici.

Occorre cautela e prudenza pur senza non esagerare. Molte attività lavorative vanno, con le nuove limitazioni, riaperte, altrimenti la fame e la disperazione faranno più danni del virus.

Il virus è circolato seppur a velocità diverse tra Nord e Sud del paese e le persone tappate in casa sono nella stragrande maggioranza dei casi “virus free”, ossia non hanno avuto contatti col Covid-19.

Chi per stato di necessità è uscito per fare la spesa o per motivi sanitari (recarsi senza febbre negli studi medici oppure in farmacia) è già più protetto.

L’aria aperta nei parchi e giardini è benefica. Correre, andare in bici? Va bene ma mai, direi assolutamente non in gruppo.

Lo sport collettivo in movimento è pericoloso anche all’aperto perché  sotto sforzo si respira più affannosamente ed il portatore sano può contagiare i compagni vicini e quelli che seguono nonché altri passanti.

Anche con tutte queste precauzioni che vi ho riportato ci potranno essere piccoli focolai di riaccensione. Ora però siamo più attrezzati e reagiremo meglio.

“Adelante, Pedro, si puedes. […] ma muito con juicio” (I Promessi Sposi, cap. XIII).