Costretto al Covid Hotel, e a pagarsi le spese del trasferimento

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Ecco quanto accaduto ad un ladispolano impossibilitato a saldare il debito di 150 euro per usufruire di un mezzo della Cri. Alla fine ha pagato il medico di base.

Un caso alquanto anomalo. Essere costretto a raggiungere il Covid Hotel di Roma ma costretto anche a pagarsi da solo le spese. O meglio, non essendo impossibilito a farlo, è la sua dottoressa di famiglia che è intervenuta per saldare il conto con un’ambulanza della Cri chiamata per questa occasione (probabilmente privatamente la fattura sarebbe stata anche più alta). E così si scopre che forse c’è una falla nel sistema sanitario. Quanto accaduto ad un uomo di Ladispoli, risultato positivo ma asintomatico, può riguardare tanti altre situazioni analoghe  sul territorio dove anziani o famiglie indigenti magari non riescono, in un periodo di estrema difficoltà, ad avere i soldi per porre rimedio e pagarsi il trasporto fino al centro Covid. Il che apre anche un’altra riflessione. Se una persona con la propria auto deve raggiungere e “pernottare” nell’Hotel specifico, non rischia ad esempio di infettare il casellante in autostrada? “Non solo – ammette la dottoressa – magari anche al bar o in un’area di servizio se deve scendere dalla macchina per una necessità. Manca ancora questo tassello, ovvero consentire a chi non ha disponibilità economiche di poter usufruire gratuitamente di questo servizio”. Il positivo in questione è stato messo nelle condizioni di trasferirsi al Covid Hotel perché vive in un piccolo appartamento con il padre alle prese con patologie serie. Quindi per salvaguardarlo, ed evitare magari un contagio ulteriore, la decisione dell’Asl di Rm 4, con il conto però addebitato all’utente. Almeno in questo caso la generosità del medico di base ha scongiurato il peggio.