Gatto: In caso d’incidente è possibile contattare la struttura veterinaria più vicina tramite la piattaforma messa a punto dall’associazione e dalla federazione dei medici veterinari.
Ogni anno sono investiti migliaia di animali, compresi i migliori amici dell’uomo, il cane e il gatto. Fino a qualche anno fa i rischi erano praticamente inesistenti, ma con la riforma del Codice che disciplina la circolazione stradale le cose sono cambiate. Infatti, il nuovo articolo 189 del D.lgs 285/1992, comma 9 bis, prevede l’obbligo del soccorso per gli animali investiti sia per quelli da affezione, che per quelli da reddito o protetti.
Il conducente che non rispetta questa norma incappa in una sanzione amministrativa che va dai 413 ai 1.656 euro, mentre per i trasportati l’importo è minore. Vale la pena sottolineare che il legislatore si è spinto anche più oltre. In base al titolo IX-bis del Codice Penale – spiega LAV nel Vademecum proposto da Sicurauto.it – tutti gli animali sono protetti dai maltrattamenti, e la mancata somministrazione di cure a un animale è stata identificata da varie sentenze della Corte di Cassazione come un vero e proprio maltrattamento. In più, possono essere accertate responsabilità sotto il profilo penale. L’articolo 544 ter del Codice Penale punisce “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione a un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro”. Per i soccorsi è possibile chiamare la Polizia di Stato, i Carabinieri, le Polizie Locali, oppure contattare lo studio medico veterinario più vicino tramite la piattaforma www.struttureveterinarie.it, messa a punto dalla Federazione nazionale degli Ordini dei veterinari italiani (FNOVI) in collaborazione con ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani).
Si tratta di un servizio di georeferenziazione delle strutture veterinarie autorizzate, di pubblica utilità, gratuito e scaricabile anche su smartphone, tablet e navigatori satellitari. Saranno gli accertamenti sulle responsabilità dell’accaduto a certificare chi deve pagare i danni comprese le spese veterinarie, scrive la guida Sicurauto. Come spiega ANMVI, per il servizio veterinario tramite piattaforma non è prevista nessuna partecipazione del Servizio Sanitario Nazionale. Insomma, l’onere è a carico dell’utente della strada che ha causato l’incidente. Naturalmente, qualora ne ricorrano gli estremi, l’automobilista danneggiato potrà rivalersi per omessa custodia dell’animale sul proprietario. L’articolo 672 del Codice Penale, depenalizzato, prevede una sanzione pecuniaria per l’omessa custodia da 25 a 258 euro.
a cura di Barbara e Cristina Civinini
Colonia felina del castello di Santa Severa https://gliaristogatti.wordpress.com