L’ appello della chiesa: mani distanti durante il Padre Nostro

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Arriva la presa di posizione del vescovo Gino Reali dopo i casi di contagio accertati a Fiumicino. Il monsignore della diocesi di Porto Santa Rufina chiede a parroci e fedeli di rispettare tutte le indicazioni.

Ecco la messa ai tempi del coronavirus che viene indicata con più forza dopo i contagi riscontrati a Fiumicino e validati dall’Istituto Superiore di Sanità. Il vescovo della diocesi di Porto S.Rufina in prima persona, monsignor Gino Reali, si è raccomandato ai parroci e ai fedeli di tutte le parrocchie sul litorale, da Fiumicino a Cerveteri. Il vescovo porge le sue indicazioni sul comportamento in chiesa dopo l’allarme sull’intera Penisola:

1)   la dovuta igiene personale e dei luoghi;

2)   la discrezione sullo scambio della pace, che deve avvenire fra persone vicine e con la modalità più semplice e rispettosa;

3)   la proibizione di tenersi per mano durante la recita del Padre nostro o altri momenti della preghiera;

4)   la distribuzione dell’Eucaristia solo sulle mani, per precauzione nei confronti dei Fedeli e dei Ministri della Comunione;

5)   tolta l’acqua benedetta dalle acquasantiere, in chiesa si valorizzi, come la norma liturgica permette, l’aspersione con l’acqua benedetta all’inizio della Santa Messa che sostituisce l’Atto Penitenziale.

Vescovo Reali

“Raccomando di continuare la preghiera al Signore perché conforti quanti sono colpiti dal Coronavirus e le loro famiglie e illumini e guidi le Autorità e gli operatori sanitari”, è l’appello del vescovo Reali. E poi ancora: “Raccomando ai Parroci di leggere insieme ai Fedeli il Comunicato della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana del 24 febbraio scorso, per conoscere e far proprie le indicazioni comuni delle Chiese in Italia”.