Contraffazione alimentare in Italia

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Prodotti spacciati per originali: danni all’economia e alla salute

L’Italia è un paese ricco di varietà e qualità del patrimonio agroalimentare, purtroppo il fenomeno della contraffazione, sempre più diffuso, genera danni ingenti in termini economici e alla salute di noi consumatori. Prodotti spacciati per italiani, dal nome simile e ingannevole. Località, immagini, colori che richiamano l’Italia per produzioni che non hanno nulla a he fare con il nostro sistema produttivo.

Sempre più diffuse infatti in tutto lo stivale imitazioni di prodotti, confezionati oltre confine e destinate ad un pubblico sempre più vasto. Nonostante siamo il Paese con più specialità Dop-Igp e Stg riconosciute e tutelate, viene denunciato che solo un prodotto su tre, sul mercato, sia originale. Lo stimano i tecnici del settore agricolo, su un volume d’affari di 52 miliardi l’anno di esportazioni, la pirateria vale 100 miliardi.

Contraffazione. Un classico sono i nomi storpiati, il tricolore usati per lasciare intendere che siano prodotti italiani, poi i falsi legati ad un particolare territorio. Sicuramente il Prosecco – fa sapere Giada Valdannini – nell’approfondita inchiesta condotta – essendo il più venduto all’estero, è il più imitato. Sono proprio i vini i più falsificati, seguono i formaggi, le conserve di pomodoro e la pasta. Tra le curiosità il pecorino prodotto ad Hong Kong e confezionato con latte vaccino. Infine, nonostante i stringenti controlli, non sono pochi gli italiani a produrre merce con materie prime non locali, a basso costo spacciandole per made in Italy.

Secondo l’Eurostat, l’Italia è la terza potenza agricola dell’Ue e sono proprio le aziende agricole le più danneggiate dal fenomeno della contraffazione alimentare. Non ruba solo ricchezza ma anche 300mila posti di lavoro.