In attesa che la Regione si pronunci sulle aree turistiche, emesso un provvedimento per salvare la stagione turistica ricettiva.Si rimette in moto l’economia turistica e ricettiva di Ladispoli. E questa volta nel pieno rispetto delle regole. E’ notizia di questi giorni che il comune, in attesa di sbrogliare definitivamente la matassa delle autorizzazioni all’apertura dei campeggi lungo la costa, abbia deciso di autorizzare l’apertura di strutture ricettive removibili sulle spiagge che vanno da via San Remo a Torre Flavia. Un atto che pone paletti molto precisi, stabilendo limiti e disposizioni alle quali dovranno attenersi gli operatori turistici che decideranno di cogliere questa concessione. La delibera della Giunta è molto chiara, previa la presentazione di tutta la documentazione, le attività turistiche temporanee non potranno rimanere aperte oltre il 30 ottobre 2019 ed inoltre potranno essere operative per un periodo massimo di sei mesi. Non potranno inoltre essere realizzate strutture fisse e per quanto riguarda la possibilità di installare bagni, questi non dovranno essere collegati ad alcuna rete fognaria, dovranno essere quindi chimici. E’ un primo passo per mettere pace in un settore travagliato ma vitale per l’economia turistica di Ladispoli, in attesa del pronunciamento della Regione Lazio in merito alla documentazione relativa alle aree turistiche della zona nord di Ladispoli, al fine di dare la possibilità agli operatori economici di aprire i camping. Vicenda complicata per la quale è ancora in atto l’iter giudiziario alla Procura della repubblica di Civitavecchia. Gran parte delle strutture infatti sarebbe posta sotto sequestro e, aldilà della decisione che adotterà la Regione Lazio, attualmente sarebbe vietato riaprire le attività su terreni sequestrati. Nel dettaglio, tra l’altro, le disposizioni previste dal comune impongono che le attività potranno essere aperte dietro presentazione di apposito modello telematico S.C.I.A., i titolari dei terreni privati posti a monte del confine del demanio, nel tratto di costa ricompreso tra la via San Remo, via Primo Mantovani, la palude di Torre Flavia ed il demanio marittimo, possono installare strutture temporanee, come container, gazebo, chioschi, in legno o in altro materiale leggero removibile. I proprietari delle area si debbono impegnare, a propria cura e spese, alla pulizia della zona interessata dalle strutture temporanee, alla pulizia dell’arenile antistante l’area di proprietà, al posizionamento degli appositi contenitori per la raccolta differenziata ed allo smaltimento dei relativi rifiuti. Dovrà essere garantito ed assicurato il servizio di assistenza ai bagnanti mediante personale qualificato e sistemi di sicurezza adeguati. E’ importante ricordare che non saranno permessi lavori di scavo di qualsiasi genere, di riporto terra, sabbia, ghiaia, non si potranno realizzare strutture ed opere in cemento, laterizio, ferro, alluminio, di qualsiasi tipo e misura ancorati stabilmente al suolo, sarà vietato modificare in qualsiasi modo lo stato dei luoghi, di posizionare o realizzare impianti interrati elettrici, idrici, fognari. E’ sicuramente un primo passo, in attesa che sia risolta definitivamente, e nel rispetto delle regole e dell’ambiente, l’annosa questione dei campeggi sulla costa di Ladispoli.