Consulta salva draghi

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Mentre l’Ue continua a finanziare i vaccini. 

L’obbligo di vaccinazione non era né irragionevole né sproporzionato, ma è stato legittimamente introdotto a tutela della salute di tutti i cittadini. Così ha stabilito la Corte costituzionale respingendo tutti i ricorsi che contestavano il decreto, convertito in legge, con cui il governo nell’aprile 2021 impose la somministrazione del siero per i cinquantenni, introducendo il green pass per lavorare.

La Corte ha ritenuto inammissibile, per ragioni processuali, la questione relativa alla impossibilità, per gli esercenti le professioni sanitarie che non abbiano adempiuto all’obbligo vaccinale, di svolgere l’attività lavorativa, quando non implichi contatti interpersonali. Sono state ritenute invece non irragionevoli, né sproporzionate, le scelte del legislatore adottate in periodo pandemico sull’obbligo vaccinale del personale sanitario.
Ugualmente non fondate, infine, sono state ritenute le questioni proposte con riferimento alla previsione che esclude, in caso di inadempimento dell’obbligo vaccinale e per il tempo della sospensione, la corresponsione di un assegno a carico del datore di lavoro per chi sia stato sospeso; e ciò, sia per il personale sanitario, sia per il personale scolastico.
Ufficio stampa Corte costituzionale.