CONSORZIO, LA STANGATA DI NATALE ARRIVA IN CAMPAGNA

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PASTICCIO SUI BOLLETTINI: PER LA PULIZIA DEI FOSSI CHIESTO IL PAGAMENTO ANCHE NELLE AREE URBANIZZATE. IL SINDACO GUBETTI SI OPPONE. IN RIVOLTA I SINDACATI.

Al di là dell’Aurelia l’hanno chiamata “stangata di Natale”. Ed effettivamente lo è per chi vive nelle zone agricole di Ladispoli, Cerveteri e Fiumicino. Insomma, un regalo sotto l’albero assolutamente imprevisto. Una sorta di nuova “Imu” perché si calcola proprio per ciò che ha valore catastale.

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«Mi han chiesto soldi per il capannone, la casa e persino per il forno», si sfoga Luigi, ladispolano che dovrà sborsare oltre 600 euro dopo la richiesta di pagamento inoltrata a domicilio dal Consorzio di Bonifica Litorale Nord. «È la prima volta che mi arriva una simile richiesta. Ma a quale Consorzio siamo consorziati?», è quanto scrive pubblicamente Michele, residente a Cerveteri. Monica, cerveterana anche lei, dovrebbe cavarsela con 77 euro ma c’è chi dovrà mettere da parte centinaia di euro non previsti. «Chiederemo una verifica di queste richieste – interviene Biagio Camicia, Consumatori Italiani LadispoliCerveteri – per capire se sia giusto pagare oppure no, soprattutto in prossimità delle feste natalizie». Non è comunque una bolletta ma una richiesta di contributo economico del Consorzio per i lavori di pulizia e bonifica dei fossi ma anche per la costante manutenzione degli impianti idrovori e irrigui. Nel 2021 – informa l’ente – sono stati effettuati oltre 480 chilometri di lavoro di sfalcio. Ad ogni singolo residente è stato spiegato in una lettera la novità che sarebbe legata all’aggiornamento catastale. «Malgrado i cambiamenti climatici e l’incremento del costo dell’energia, che anche per noi è triplicato, abbiamo continuato a garantire la salvaguardia idrogeologica del territorio senza incrementare le tariffe consortili», è un passaggio della lettera.
Le sigle sindacali si attivano. «Contadini e allevatori sono già in crisi – sostiene Stefano Tiozzo, presidente della Cia di Roma – le aziende faticano. Chiedere in questo momento dei soldi in più significa penalizzarle maggiormente. In genere il Consorzio dovrebbe aiutare i consorziati nei momenti di difficoltà e non il contrario. La situazione è drammatica e come categoria faremo il possibile per tutelare le famiglie». Oltre il danno, la beffa. Numerosi residenti non dovrebbero pagare perché la loro zona è urbanizzata ma questo non risulta all’ente. Perciò si tratterebbe di errori, come nel caso di Cerenova e Campo di Mare. Il sindaco etrusco contesta l’invio di tutti i bollettini. «Nel fare la revisione del Catasto – interviene Elena Gubetti – sono state inserite erroneamente alcune aree che ad oggi risultano in zona urbanizzata e in quanto tali non devono versare alcun contributo al Consorzio. Il nostro Comune per questo si è già attivato nei confronti del Consorzio di Bonifica per chiarire la situazione e per segnalare tutte quelle aree urbanizzate che, dal catasto al Consorzio, risultano erroneamente come rurali». Il primo cittadino ha invitato tutti coloro che ritengono di aver ricevuto per sbaglio la richiesta di pagamento del contributo, a rispondere all’indirizzo di posta elettronica infolitoralenord@sigmatel.it indicata nella lettera arrivata a casa «specificando di trovarsi in area urbanizzata e non rurale» e poi che «non provvederanno al pagamento del contributo richiesto in quanto non dovuto perché usufruiscono di sotto-servizi regolarmente realizzati nell’area urbanizzata». Per le zone urbanizzate, il Comune intende quelle provviste di alcuni servizi essenziali come rete idrica, fognatura, rete di distribuzione dell’energia elettrica e del gas, strade residenziali, spazi di sosta o di parcheggio. «È evidente – prosegue il sindaco – che zone come Cerenova, Cerveteri e Campo di Mare siano urbanizzate». Fortunatamente il Consorzio si mostra disponibile nel risolvere le anomalie. «Il lavoro di aggiornamento messo in atto dagli uffici del Consorzio è davvero epocale – spiega Andrea Renna, direttore generale – e anche per questo, abbiamo pensato bene di istituire un apposito numero verde, dove rispondono oltre una decina di operatori, ed una mail dedicata. La media di contatti giornaliera è di oltre 340 chiamate, per il 90% di queste sono state fornite risposte utili e definitive aprendo i ticket nella restante percentuale per dare comunque le risposte attese. Il Consorzio è a disposizione dei comuni e dei consorziati per concretizzare quanto utile alla corretta definizione dell’aggiornamento».
Quindi tutto dovrebbe risolversi a breve per chi si è trovato nella “rete” per sbaglio. Chi vive però nelle campagne dovrà mettere mano al portafogli.