Tutto purché si vaccini il popolo. Draghi tenta di dissolvere i dubbi sul mix: «La cosa peggiore è non fare il richiamo»?
E niente, si continua a vaccinare. La seconda dose con un vaccino alternativo ad AstraZeneca come prima ipotesi, quella che Draghi, in conferenza stampa, annuncia essere sicura, ma per chi lo desidera (in libertà) può ricevere AstraZeneca per la seconda volta. Rimanendo coerente. Nonostante i dubbi legati i decessi, forse correlati. Infatti ancora non si esclude la correlazione tra vaccino e trombosi, dopo la bufera mediatica legata alla morte improvvisa di giovani persone dichiarate sane e decedute dopo aver ricevuto una dose, non c’è stata nessuna dichiarazione ufficiale a chiarire la grave situazione. Solo opinioni discordanti in tv e, un unico coro: comunque ci si deve vaccinare. Con cosa poi si vedrà. Gli effetti poi si sapranno. Questo è il messaggio che giunge dalle varie comparsate Tv, post social, dai titoloni nazionali. Eppure milioni di italiani al primo step dell’iter vaccinale sono in attesa di una risposta, ad alcuni di loro va bene anche il mix e le poche certezze. Emerge dall’affluenza registrata negli hab vaccinali in questa domenica afosa. La Regione Lazio non si è fermata nella corsa al primato di regione più efficiente, con 4526520 vaccinazioni effettuate (dati Asl – 19 giugno).
Al Tg nazionale, i cittadini intervistati hanno dichiarato all’unisono che il vaccino è l’unico mezzo per tornare liberi. Come gli ospiti nelle trasmissioni tv che nel loro arrivederci a settembre non potevano che rafforzare il messaggio inviato tutta la stagione. Bruno Vespa e Barbara Palombelli vanno in vacanza con l’animo in pace mentre durante la trasmissione condotta da Lilly Gruber si conclude il quadro con Floris che afferma: “Siamo in una sperimentazione ma temo che tanti dubbi porteranno all’obbligo”. Cioè, se a settembre si registrerà un calo nelle prenotazioni, sarà stata la paura dei cittadini a scaturire la violenza dell’obbligatorietà. Il governo sarà costretto?
E guai a prendersela con il Cts, per il caos registrato nelle ultime ore sul fronte vaccini, pronto arriva il chiarimento di Sergio Abrignani, immunologo dell’Università Statale di Milano, che a La Stampa esterna tutto il fastidio del gruppo di scienziati: “Se sulla vaccinazione eterologa c’è stata confusione non è certo dovuta al Cts. Mario Draghi ha fatto bene a intervenire, se ha percepito problemi di comunicazione e un difetto di chiarezza, ma quello che ha detto è in linea con l’ultimo nostro verbale, andatelo a rileggere. Noi diamo una forte raccomandazione a evitare i vaccini a vettore virale al di sotto dei 60 anni, per la prima come per la seconda dose. Per seguire la massima cautela, avendo alternative a disposizione. E questa raccomandazione resta, confermata dal premier, che però ha lasciato aperta la possibilità di fare la seconda dose con AstraZeneca. Meglio che non completare il ciclo vaccinale, del tutto condivisibile”.
Tutto purché si vaccini il popolo.