“A ricordo di Italia Astrologo, nata a Civitavecchia nel 1880 e trucidata con il marito Abramo Di Veroli ad Auschwitz il 23 ottobre 1943.”
È stata deposta presso il Cimitero Monumentale di Civitavecchia una targa a ricordo di Italia Astrologo e Abramo Di Veroli.
In occasione dell’anniversario della loro deportazione Civitavecchia, la Società Storica, CSP, ANPI e Tittozzi Onoranze Funebri, hanno voluto ricordare Italia e Abramo.
Si pensa che Italia sia l’unica civitavecchiese deportata durante i rastrellamenti nazifascisti di Roma nei campi di sterminio. Durante la sua vita fu cucitrice ed ebbe dei figli che riuscirono a salvarsi perché pochi giorni prima furono nascosti in un paese sicuro.
Sono intervenuti gli esponenti della Comunità Ebraica di Roma, in particolare l’Assessore alla Memoria Massimo Finzi.
Le parole di Finzi: “Sono due i valori che porta in sé questa iniziativa: il primo è la ricostruzione del legame con la città di origine, il secondo è la ricostruzione dell’identità che tutti i deportati hanno perso nei campi di sterminio. Il loro nome è stato cancellato e sostituito con un numero. Oggi noi non solo ricuciamo la memoria della nascita a Civitavecchia di Italia, ma le ridiamo un nome che resterà perpetuo inciso sulla targa.”
Tante le riflessioni sull’importanza della memoria e sul ruolo che ebbe il Ghetto di Civitavecchia durante quegli anni. O per meglio dire quello che fortunatamente non ebbe. Infatti fu costruito alla fine del seicento e durante i rastrellamenti si pensò di utilizzarlo per accogliere e concentrare gli ebrei di Livorno e Ancona ma rimase inutilizzato. Non accolse mai nessuna famiglia ebrea né prima né durante la Shoah.
Il nipote di Abramo e Italia ha ricordare la dinamica della loro deportazione: “Abramo, mio nonno avrebbe potuto salvarsi. Era uscito molto presto per comprare le sigarette ma appena si accorse del pericolo vedendo mia nonna trascinata su una camionetta, la seguì in quell’ultimo viaggio.”
I loro figli e i loro nipoti conservano la memoria di ciò che furono prima della deportazione e di quando furono deportati. Conservano il ricordo di due persone con dei sogni, degli affetti e un nome.
Ora anche Civitavecchia potrà ricordare la sua cittadina Italia e leggendo la targa tutti potranno ricordarla e riconoscere la follia dell’ideologia nazifascista e delle Leggi razziali e razziste.