Civitavecchia, la Statua del Bacio offende la città

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Centro Studi Aurhelio «Statua del Bacio, Il Comune tradisce nuovamente la città»Il giorno seguente al festeggiamento del Centenario del Milite Ignoto, in cui si prestava il dovuto omaggio a chi si è sacrificato per il Paese, l’amministrazione locale votava la mozione che riporterà presso il Piazzale degli Eventi, a spese dei contribuenti, la pupazzata yankee che tanto ha fatto discutere e diviso la comunità, per il suo significato dal 2011. Civitavecchia, lo ricordiamo, è una città martire dei bombardamenti americani che, oltre ad aver provocato centinaia di vittime e migliaia di sfollati, ha raso al suolo il 90% del patrimonio monumentale della città.
Con tale atto, l’amministrazione di centro destra si accomuna alla vecchia amministrazione del movimento cinque stelle che, durante l’anniversario del centenario della Grande Guerra cambiò con un tempismo perfetto la denominazione a – niente poco di meno che – Via Piave, nel centro storico. Ad essa però va riconosciuto il merito di aver fatto smantellare quell’ammasso di cartone e ferraglia, a cui si legarono i consiglieri comunali della destra locale.

La statua, dunque, rappresenta un’offesa per tutti gli abitanti della città con una coscienza storica ma anche un insulto alla città gemellata di Ishinomaki. La statua, infatti, è nota anche con il nome di “Resa incondizionata” proprio perché celebra la fine della Seconda Guerra Mondiale, siglata in seguito ai bombardamenti atomici sulla popolazione civile giapponese di Hiroshima e Nagasaki che oggi, 70 anni dopo, è praticamente ancora in guerra a causa delle radiazioni i cui effetti devastanti si protraggono a distanza di generazioni. Non solo, alle cronache è anche recentemente venuto in evidenza che quel bacio, fu strappato con violenza, contro la volontà della donna, un motivo in più per non vederlo ostentato e rappresentato.

La statua arriverà in noleggio è costerà 35.000 euro di cui la metà proveniente dal bilancio comunale. Va detto che per il Milite Ignoto l’amministrazione locale, eccetto intitolarvi un parcheggio al viale, non ha speso un centesimo per la grande solennità del Centenario eppure la recinzione del Monumento ai Caduti è tutta arrugginita, l’area verde all’interno è tutta arida, il monumento stesso richiederebbe una restaurazione mentre l’intero Piazzale degli Eroi avrebbe bisogno di un progetto di rigenerazione che lo trasformi da uno “sfasciacarrozze” a cielo aperto, in uno spazio vivibile per i cittadini.

L’amministrazione locale giustifica il ritorno della statua affermando che “era divenuta talmente identificativa da essere entrata a far parte delle vedute delle cartoline”. In altri termini, stando alla giunta comunale, la città non avrebbe null’altro con cui identificarsi dinnanzi al visitatore, eccetto una statua di latta noleggiata la cui raffigurazione insulta la memoria dei civitavecchiesi e tutti gli italiani.

Per qualsiasi amministrazione con un minimo di senso d’identità, l’associazione della città con un oggetto di dubbio gusto e transitorio, rappresenterebbe un campanello d’allarme per il fallimento della promozione del patrimonio locale. Come non ricordare infatti lo stato disastroso in cui si trova il Cimitero Monumentale, l’abbandono della Villa di Traiano o dello stesso Piazzale degli Eroi che, come monumento unico ha il potenziale di diventare oggetto da cartolina.

La giunta comunale si situa sulla scia di chi, nel corso degli anni, alimenta un etnomasochismo culturale in città mediante la coltivazione del nulla. Inspiegabilmente, infatti, assistiamo a celebrazioni, con statue, targhe ed eventi, di americani e saraceni, che hanno distrutto la città mentre il fondatore della città, l’Imperatore Traiano – e le altre grandi personalità (Luigi Calamatta, Carlo Calisse, Stendhal, Vincenzo Pucitta, etc) che si sono intersecate con Civitavecchia, giacciono nel dimenticatoio.

Riteniamo quindi che le autorità comunali, debbano revocare immediatamente la delibera di giunta e inizino a guardare seriamente al deposito millenario di cultura e arte della nostra città.

Centro Studi Aurhelio – Civitavecchia

Grazie per l’eventuale pubblicazione